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Sanità ad Enna, ora resta il nodo dei posti letto Il piano regionale si ferma sotto i 500

L’Umberto primo è la più grande struttura del territorio con i suoi 23 reparti. A Piazza i posti sono 60. I due comuni costituiscono il Distretto uno. Nel due ci sono invece Nicosia, che dispone di 142 ricoveri e Leonforte con 88

ENNA. Messa in saccoccia la promessa dell'assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino di mantenere in vita i quattro ospedali della provincia adesso la scommessa per il territorio si sposta sui posti letto. Da Palermo fanno sapere che il piano di ridimensione ospedaliera propone per l'intera provincia 484 posti letto. La prima voce critica che si è mossa è stata quella del deputato regionale del Pd Mario Alloro: «Noi ci aspettiamo che venga confermata la previsione del decreto Balduzzi». Quindi 575 posti letto per acuti e 128 per lunghe degenze. In atto i posti letto disponibili nelle quattro strutture di Enna, Piazza Armerina, Nicosia e Leonforte sono 572. Nel capoluogo c'è un'offerta totale di 290 posti, 274 acuti e 16 lungodegenze. L'ospedale Umberto primo è la più grande struttura del territorio con i suoi 23 reparti. A Piazza Armerina i posti letto sono 60. I due comuni costituiscono il Distretto uno. Il due è invece costituito da Nicosia e Leonforte. Nicosia dispone di 142 posti letto mentre Leonforte gode di una dotazione di 88 posti letto. Per tornare all'incontro che la commissione Sanità dell'Ars ha tenuto a Sala d'Euno lunedì pomeriggio con la presenza dell'assessore Borsellino da segnalare il lungo intervento del consigliere comunale Dante Ferrari che essendo anche un chirurgo in servizio all'Umberto primo ha dato un taglio professionale. Non solo ma lo stesso Ferrari che ha poi consegnato la relazione per essere verbalizzata e messa agli atti ha fatto presente che tale riflessione non appartiene solo a lui ma anche ad altri colleghi. Ferrari è stato critico sulla soluzione trovata degli Ospedali riuniti: «È un escamotage per mantenere in vita i piccoli ospedali differendo solo di poco la chiusura degli stessi». Critico anche sui tabulati predisposti dall'assessorato e consegnati nel corso delle riunioni: «Il Piano di riordino è sterile. Da un lato persiste un immotivato ridotto livello dell'assistenza territoriale dall'altro viene proposta una riduzione di posti letto con tagli lineari». Per Ferrari occorreva mettere in atto un altro procedimento: «Il Piano sanitario va subordinato ad una oculata proposta di modifica della legge 5/09. Solo dopo tale atto ci potranno essere salutari innovazioni sulla nuova rete dei posti letto e sulle piante organiche». Ecco le proposte da mettere in campo a parere dei medici che fanno capo a Ferrari: «Riconversione dei piccoli ospedali ma non su una sterile azione centralistica dei posti di letto ma in relazione ai reali volumi di attività e alla distanza da altri presidi». E ancora: «Puntare sulla rifunzionalizzazione delle strutture, distribuire le specialità per fasce di popolazione definire i bacini di utenza per le grandi tecnologie e per le grandi specialità, costituire un terzo bacino di area vasta nel centro dell'isola, Agrigento-Caltanissetta-Enna». Ferrari ha ribadito che la Regione Sicilia deve chiarire il rapporto con il privato accreditato stabilendo ruoli e funzioni e provvedere alla informatizzazione del sistema».

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