NICOSIA. Rientrati i valori microbiologici. L'acqua che dalla condotta arriva nelle case è ritornata potabile e per tutta la città finiscono i disagi. La notizia è di ieri ed è arrivata con i risultati delle ultime analisi disposte dall'Asp ed effettuate, su prelevamenti di campioni di lunedì, dal Servizio igiene alimenti nutrizione dell'Azienda sanitaria provinciale. Subito dopo la comunicazione del Sian, che contestualmente chiedeva di revocare l'ordinanza che vietava l'utilizzo dell'acqua a fini potabili, e la lettura del report il sindaco Sergio Malfitano ha revocato l'ordinanza sindacale, emessa lunedì che vietava l'uso dell'acqua per fini potabili e per cucinare se non dopo averla fatta bollire per 20 minuti. «I valori sono rientrati in tutti i punti di prelievo - conferma il sindaco - adesso l'acqua si può utilizzare in sicurezza perché ad essere potabile». La profilassi può continuare per quei casi in cui i contenitori di raccolta ad uso domestico non siano stati nel frattempo svuotati e nei quali si può disciogliere un po' di cloro.
Sulle cause che hanno portato all'inquinamento, al momento, ci sono solo ipotesi e pare probabile che a determinarle siano state le piogge verificatesi dopo la frana di Troina che ha compromesso la rete idrica e che avrebbero contribuito a fare infiltrare terriccio nella condotta. Per questo erano state riscontrate particelle in sospensione e in un solo punto prelievo era emersa la presenza di carica microbiologica, in particolare coli fecali. Una carica che a sentire Acqua Enna sarebbe stata minima ma in ogni caso la società ha fatto sapere di avere svuotato i contenitori di raccolta, di averli disinfettati e di avere anche spurgato le condotte. Insomma la società avrebbe seguito tutto il protocollo di profilassi indicato in questi casi, ma se ci sono responsabilità lo deciderà la Procura di Enna che ha aperto un indagine.
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