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Catenanuova, i carabinieri nella terra insanguinata «Le cose si cambiano, decidete voi»

«Negli ultimi anni, purtroppo, sono accaduti episodi abbastanza gravi ed oggi uscire di casa e recarsi in piazza è diventato un rischio anche per chi nulla ha a che fare con la criminalità. Ma qui ci abita tanta gente perbene che fa sacrifici»

CATENANUOVA. «Questo è un paese in cui abita brava gente, persone oneste che sanno cos'è il sacrificio, dediti al lavoro e alla famiglia. Certo, negli ultimi anni, purtroppo, sono accaduti episodi abbastanza gravi ed oggi uscire di casa e recarsi in piazza è diventato un rischio anche per chi nulla ha a che fare con la criminalità. Questo è ciò che vivete oggi, in un paese segnato da continui fatti di cronaca, con gente ammazzata in piazza, ma le cose possono cambiare e il cambiamento siete voi, siete il futuro, decidete come e cosa sarà la vostra vita». Quarantacinque anni, un corpo minuto che ben celerebbe il carattere determinato che lo contraddistingue, se non fosse per il suo fare deciso e la chiarezza con cui esprime i concetti di legalità e le vie per mantenere la dignità. Perchè l'uomo nasce con la dignità ciò che deve fare nella vita è, solo, non farsela rubare. Baldassare Daidone più che calarsi nelle vesti di colonnello dell'arma dei carabinieri, quale è, ieri al pubblico di ragazzini del quinto anno di scuola primaria e al terzo anno di scuola secondaria di primo grado dell'istituto comprensivo Enrico Fermi, alla presenza della dirigente scolastica, Agata Rainieri, del comandante della stazione locale dei carabinieri Patrizi e quello del nucleo investigativo Michele Cannizzaro, ha parlato come parlerebbe un fratello maggiore e giudizioso ai fratelli più piccoli, ignari dei pericoli e del rischio che si corre facendo scelte sbagliate, o somplicemente nel frequentare cattive compagnie perchè nel mondo sbagliato ci si entra a piccoli passi finchè si rimane prigionieri. Con aneddoti concreti, con racconti anche personali e legati al ruolo di ufficiale dell'arma ha scandagliato bene il concetto di criminalità, parlando di 41 bis, misure restrittive e pene ma soprattutto ha parlato del libero arbitrio. Ovvero della condizioni di libertà che l'uomo vive, potendo scegliere di seguire le cattive strade che per altro non portano a nulla di buono perchè chi spaccia, chi svolge un'attività illecita non vive nella ricchezza nè in una condizione migliore di chi lavora onestamente, o le rette vie che invece ci assicurano una vita dignitosa e serena e ci consentono di affrontare il futuro senza doversi guardare le spalle. «Quando chiesi alla moglie di un mafioso quali agi avesse avuto mi rispose d'aver trascorso la vita non uscendo mai di casa» spiega il colonnello ai ragazzi, facendo ben comprendere il non sense di una vita vissuta nell'illecito. Ha poi affondato il dito nella piaga parlando dell'operazione Go Kart, dei quasi 30 catenanuovesi arrestati, troppi per un paese con meno di 5 mila abitanti, e facendo notare che la presenza di numerosi spacciatori denota un alto consumo di droghe. «Pensate se nessuno facesse uso di stupefacenti - ha detto - queste persone non avrebbero nessuno a cui vendere e di conseguenza avreste un paese più sicuro, più sano, una società migliore. Tutto dipende da voi. Siate scaltri e non vi fate illudere dalle apparenze. Ognuno di voi è una risorsa umana importantissima non annullatevi in qualcosa che vi distruggerà. E ricordate che nella vita a tutto c'è una soluzione. Non è necessario che per sopravvivere si compiano atti illeciti. col sacrificio, con la perseveranza potete diventare la svolta positiva per il vostro paese».

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