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Raccolta rifiuti ad Enna: tante incertezze

Ieri i lavoratori sono stati ricevuti dal sindaco che ha dato loro delle rassicurazioni. E sul fronte Tia Garofalo ha ufficializzato la determina del collegio di liquidazione con la quale è stato revocato il pagamento

ENNA. Il sindaco Paolo Garofalo ha ufficializzato ieri mattina, con una nota sul sito del Comune, la determina del collegio di liquidazione dell’Ato rifiuti con la quale ha revocato la bollettazione Tia 2006/2007. Per tali anni gli utenti non devono far conto di tale richiesta di pagamento. Ma le problematiche che attengono alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti continuano. I sindaci hanno chiesto, mercoledì, le dimissioni dei due commissari liquidatori Giovanni Interlicchia e Michele Sutera, ed una nuova e immediata assemblea. Adesso però si attendono le nuove mosse delle parti in causa ed i sindacati tengono l’attenzione alta. La Cgil è sul piede di guerra per la revoca del passaggio a tempo pieno degli operai di cantiere. Ma il caos è scoppiato sui compensi e sulle promozioni degli amministrativi, tanto è vero che se i provvedimenti fossero stati sdoppiati nessuno avrebbe avuto a che dire sugli operai. E questi ultimi mercoledì scorso, nella manifestazione davanti la Prefettura masticavano amaro, dicendo: «Gli impiegati guadagnano fuori dal normale e con noi cercano il risparmio; non ci pagano neppure le festività e lo straordinario». Altri guardano con l’occhio maligno e sostengono che i due provvedimenti sono stati inseriti in un solo atto per tentare il colpo mancino a favore degli amministrativi. Cisl e Uil hanno fatto ricorso al giudice del lavoro per comportamento antisindacale dell’Ato ma anche perché le «promozioni» degli impiegati non avrebbero riguardato tutti gli amministrativi ma solo una parte. Sulla vicenda offre una sua valutazione Massimo Greco, ex presidente del consiglio provinciale, che è stato il primo a proporre ricorso contro le bollette Tia dell’Ato rifiuti. La Commissione tributaria gli riconobbe tutte le ragioni, dopodichè i ricorsi sono stati prodotti a catena di montaggio e l’Ato li ha persi tutti. «I nodi - dice Greco - stanno arrivando al pettine. In dieci anni l’interesse pubblico non è stato curato. C'è una responsabilità politica; l’assemblea dei sindaci ha avuto sempre il potere decisionale. Chiedere le dimissioni è quasi una resa dei conti interna ad alcune forze politiche. I problemi però rimangono». Intanto, meno ore di lavoro meno raccolta di rifiuti. Questo il problema nato dall’azione dei sindaci che hanno deciso la riduzione dell’orario di lavoro degli addetti alla raccolta. E le conseguenze si vedono già per le strade, in particolare del capoluogo, dove ormai da alcuni giorni la raccolta dei rifiuti avviene a singhiozzo, anche se, a onor del vero, il sindaco ha chiesto agli operai di stringere i denti per un mese, fino alla costituzione dell’Aro. A questo disservizio si aggiunge quello creato per la raccolta differenziata dell’Ecopunto, dove ogni giorno venivano conferiti non meno di 3 tonnellate di rifiuti differenziati e oggi questo servizio non ha la sicurezza di essere assicurato. La tensione tra le maestranze si taglia col coltello e pare che non sono pochi coloro che già si sono recati da legali per fare impugnare l’eventuale comunicazione di riduzione di orario di lavoro. Ad oggi, infatti, malgrado si sia creato questo caos, ai lavoratori non è arrivata nessuna notifica ufficiale. Ieri mattina i lavoratori del cantiere di Enna si sono riuniti in assemblea e poi, al Comune, sono stati poi ricevuti dal sindaco che ha dato loro rassicurazioni sul fatto che si cercherà di trovare una soluzione per ritornare se non a full time ad un monte ore maggiore di quello attuale. «Stiamo lavorando insieme ai commissari liquidatori - ha detto ieri Garofalo - ma voglio rimarcare il comportamento degli operai che, con grande senso di responsabilità, stanno garantendo il servizio».

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