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Arrivano i primi tre migranti pakistani, battesimo ufficiale per il centro rifugiati di Piazza

PIAZZA ARMERINA. Con l'arrivo dei primi tre migranti pakistani parte nella città dei mosaici lo Sprar, il sistema di protezione dei rifugiati e richiedenti asilo che vede un progetto di integrazione per 25 ospiti finanziato per un triennio dal Ministero dell'Interno. Saranno 1 milione e 200 mila euro i fondi destinati all'accoglienza integrata assegnati a Piazza, attraverso l'associazione Don Bosco 2000, gestore della rete. E sono circa 11 gli operatori, psicologi, mediatori culturali e assistenti sociali che a vario livello saranno impegnati a far sentire meno soli i migranti in arrivo. «Un segnale importante il percorso di integrazione nel contesto del tessuto sociale, lo Stato ha fatto la cosa più giusta, dare una via di salvezza per queste persone, noi siamo una città dell'accoglienza, non voglio più sentire, come mi è successo qualche settimana fa, cittadini che vengono a parlare con me e dicono "sporchi negri", intollerabile, così si fa un passo indietro", dice il sindaco Filippo Miroddi.
«Il numero di 25 migranti del progetto è rapportato al numero di abitanti di Piazza, sono tutte persone con incredibili storie alle spalle di fuga da sistemi in cui non c'è la democrazia, hanno fatto viaggi al limite della sopravvivenza per arrivare da noi», spiega Agostino Sella, responsabile dell'associazione Don Bosco 2000, ente gestore del progetto Sprar che ha già ospitato negli ultimi anni oltre cento migranti africani.
«Previste borse lavoro con la collaborazione di dieci imprese locali che hanno aderito al progetto, già ci hanno inviato i primi tre pakistani, entro marzo dal servizio centrale del Ministero dell'Interno arriverà il resto dei migranti», aggiunge. Ci saranno anche i «pocket money», piccole somme quotidiane che i migranti avranno a disposizione sotto forma di "buoni" da presentare a tabacchi e supermarket convenzionati. Samanta Barresi, mediatrice culturale: "Abbiamo programmato percorsi di integrazione costruiti sulle persone, non su numeri, procederemo alla loro alfabetizzazione in collaborazione con il mondo della scuola, poi al tirocinio formativo per il lavoro, alla formazione linguistica". E sono previsti allenamenti di calcio anche in collaborazione con associazioni sportive locali. "Il nostro è uno stile di lavoro tutto incentrato sulla persona, la nostra attenzione non è tanto sul loro disagio, quanto su quello che loro portano con sé, e in tutto questo è decisiva l'attività carismatica salesiana, il modello vocazionale dell'accoglienza del buon samaritano", aggiunge Cinzia Vella, psicologa e psicoterapeuta. La rete piazzese dello Sprar può contare sul supporto della Caritas diocesana, del Ctp, il centro territoriale permanente, sul Centro per l'Impiego, le associazioni sindacali di categoria, l'Asp, la società cooperativa Das, l'associazione sportiva Mosaici e ben 11 aziende locali.

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