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Rifiuti, raccolta a rilento a Enna: stop alla differenziata

ENNA. Un danno sia economico che etico. È quello che sta subendo il capoluogo con la raccolta dei rifiuti che va a singhiozzo. Ma ad essere totalmente ferma è però la raccolta differenziata. Infatti anche se da giovedì scorso i lavoratori del cantiere di Enna, hanno ripreso a lavorare dopo un fermo totale di quasi una settimana, la quantità di rifiuti in giro per la città è ancora notevole. Infatti con la riduzione dell'orario di lavoro da full time a part time, le maestranze non riescono probabilmente a togliere neanche i rifiuti prodotti giornalmente.
Quindi significa che in giro per il tessuto urbano rimangono ancora centinaia di tonnellate di rifiuti. E considerando la nuova organizzazione dei turni di lavoro con orario ridotto appare difficile capire quando la raccolta dei rifiuti potrà ritornare a regime. Ma se mentre per quella "indifferenziata" anche se a rilento qualcosa si riesce a fare, quella che è totalmente ferma è la raccolta differenziata sia quella Porta a Porta, organizzata dalla società Ennaeuno per alcuni quartieri della città come Santa Lucia, Scifitello, Pergusa e che interessa circa 5 mila persone su una popolazione complessiva di poco meno di 30 mila abitanti, che quella raccolta dall'Ecopunto, il punto di raccolta privato gestito da una cooperativa di giovani. In tutto si calcola che vadano persi non meno di 5 tonnellate al giorno di differenziata circa il 12 per cento dei rifiuti prodotti ogni giorno a Enna. Se questo numero poi lo moltiplichiamo per 14 giorni, significa che sono state perse non meno di 180 tonnellate di rifiuti differenziati che sarebbero potuti essere portati nei centri di conferimento, ed invece alla fine andranno a fare compagnia ai rifiuti tradizionali che vanno a finire in discarica. E considerando che uno dei principi fondamentali per abbattere il costo del servizio è meno conferimento di rifiuti meno costi, si comprende bene il danno anche in termini economici che sta subendo l'intera comunità ennese.
Ma i sindaci hanno deciso che per abbattere il costo del servizio è meglio intervenire nell'unica voce dei costi certa, quella del lavoro delle maestranze. Ed a quanto pare gli stessi problemi di una raccolta dei rifiuti non regolare ed il fermo totale della differenziata li stanno vivendo altri comuni dove si è deciso di tagliare le ore di lavoro agli operatori. Tra tutti Calascibetta dove la percentuale di raccolta differenziata "porta a porta" aveva superato il 50 per cento.

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