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Enna, cavalli rubati "ma non per Cosa Nostra"

ENNA. Sono finiti nella rete di un'inchiesta antimafia fra le più grosse e clamorose dell'ultimo decennio a Enna, la Green Line, che svelò i nuovi affari di Cosa Nostra fra il pizzo, le bische clandestine e i furti, finalizzati anche a finanziare la mafia, che vide arrestate, o indagate a piede libero, quasi trenta persone. Sono state emesse due condanne, ieri, per un furto di cavalli avvenuto a Enna, in contrada Galizi, il 7 giugno 2007, ai danni di un allevatore, che stimò il maltolto in 10 mila euro, denunciandolo alle forze dell'ordine. Ma questi fatti, secondo i giudici, non ebbero nulla a che vedere con la mafia: è stata esclusa l'aggravante di aver favorito Cosa Nostra. Il Tribunale collegiale di Enna, presieduto dal giudice Giuseppe Tigano, ha condannato a 4 anni e 1.000 euro di multa per furto due persone che vivono fuori da Enna. Sono un centuripino, Santo Galati Massaro di 32 anni, e un messinese, Giuseppe Costanzo Zammataro, 31 anni di Tortorici. L'ARTICOLO COMPLETO SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI.

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