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Discarica abusiva di eternit a Piazza, la bonifica sarà un vero salasso

PIAZZA ARMERINA. Sarà un vero e proprio pesante salasso per le casse comunali la bonifica della discarica abusiva di eternit e altri rifiuti in contrada Malcristiano. Il settore Tutela ambientale ha già presentato sul tavolo del sindaco Filippo Miroddi una prima stima sui 30 mila euro per ripulire l'area sottoposta a sequestro dagli agenti del Corpo Forestale. Si spera che la cifra possa abbassarsi. Un colpo duro per i già provati conti comunali che si aggiunge agli oltre 10 mila euro già spesi negli ultimi due mesi per bonificare altre zone di campagna invase dall'amianto. Tanto che adesso l'amministrazione comunale ha deciso di correre subito ai ripari, mettendo mano al sistema di autorizzazioni delle ristrutturazioni edilizie. Chi in futuro vorrà ristrutturare il tetto della propria abitazione dovrà fornire in modo preciso e puntuale il nome dell'impresa presso la quale effettua il conferimento e lo smaltimento dell'eternit, pena sanzioni amministrative pesantissime. Una misura per scoraggiare quello che è diventato un vero e proprio far west dell'amianto. L'episodio di contrada Malcristiano-Merlino riguarda da solo tonnellate di rifiuti pericolosi, quintali di eternit disseminati tra la campagna, in oltre 2 mila metri quadri di terreno, lungo l'ex statale che un tempo veniva utilizzata per andare a Gela, proprio sotto il viadotto del nuovo scorrimento veloce della 117 Bis. Gli investigatori di via Muscarà hanno aperto un fascicolo contro ignoti con l'accusa di reato ambientale. Già la stessa area in passato era finita sotto la lente di ingrandimento del Corpo Forestale. Abbandonati sui terreni elettrodomestici di ogni tipo, vecchi mobili in legno, detriti provenienti da lavori edili, materiale plastico e ferroso. Ma soprattutto, e si tratta dell'ennesimo episodio riscontrato sul nostro territorio, quintali di lastre di eternit, tipologia "onduline", un tempo usato per le coperture dei tetti. Amianto trovato non solo sotto forma di onduline, ma anche come contenitori per l'acqua. "Stato di pericolo per la salute dell'uomo", ha scritto in una relazione il servizio di Protezione civile comunale che ha effettuato un sopralluogo nel sito, dopo la comunicazione della notizia di reato da parte degli agenti della Forestale inviata agli uffici comunali.

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