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Nicosia, consiglio litigioso: saltano le sedute

NICOSIA. Il consiglio comunale conferma la sua attitudine litigiosa e se la serenità non c’è mai stata adesso è guerra aperta. Nell’ultima seduta consiliare, quella di mercoledì, quando ancora una volta è mancato il numero legale e non sono stati trattati i punti all’ordine del giorno. Ma adesso alla litigiosità si aggiunge l’estrema frammentazione dei gruppi politici che erano otto ma che da mercoledì sono 9 dopo che il gruppo misto si è spaccato per dare vita a due gruppi autonomi, uno riconoscibile nei fuoriusciti dal gruppo Polo Nicosia, quindi Di Costa, Fiscella, Lo Dico, e l’altro composto dai consiglieri Di Pasquale e Tomasi.
Cambia leggermente anche l’assetto dei capigruppo. Vega rimane capogruppo del Pd, Giacobbe de Il popolo e la città, Farinella di Grande sud, Lizzo di Il Megafono, Bruno diventa capogruppo di se stesso essendo l’unico rimasto in Polo Nicosia, Di Pasquale diventa capogruppo del gruppo con la Tomasi, Mancuso rimane capogruppo dell’Udc, Pidone di Articolo 4 e Lo Dico diventa capogruppo del nuovo gruppo autonomo. Il consiglio di mercoledì si era aperto con la lettura di una lettera del presidente Di Costa al consigliere Giacobbe che aveva chiesto lumi al presidente del consiglio circa una serie di debiti fuori bilancio che avrebbero dovuto essere trattati a dicembre e poi erano stati posticipati per evitare di sforare il patto di stabilità. Ma le scintille, alimentate dai rapporti tesi che si registrano tra Giacobbe e la presidente, non si sono fatte attendere. A quel punto l’intervento del consigliere Farinella che invitata tutto il consiglio ad assumersi le proprie responsabilità, smettendo di fare chiacchiere e di occuparsi, invece, dei problemi della città si era concluso con la richiesta di prelevare il punto relativo al reperimento delle somme per la variante dal Prg e quindi evitare il commissariamento del consesso consiliare. Ma non si è potuti entrare nel punto perché l’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri Giacobbe, La Giglia, Vega, Bonfiglio, Lizzo, Bonelli e Bruno ha fatto mancare il numero legale e la seduta è stata rinviata a ieri sera, quando è mancato nuovamente il numero legale. “Non accettiamo la morale di Farinella – spiega Giacobbe – perché ad essere richiamati al senso di responsabilità dovrebbero essere i consiglieri che sostengono Malfitano e che sono spesso assenti”.

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