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Discarica di Nicosia, sì ai fondi per la bonifica

Dopo anni di attese le somme saranno accreditate. L’area abbandonata in seguito al sequestro della Finanza nel 2006

NICOSIA. Sulla base di una nota della Prefettura di Enna dovrebbero arrivare entro il 31 marzo i due milioni di euro della fideiussione per mettere in sicurezza la discarica San Giovanni - Canalotto. Fondi che si aspettano da anni e che finalmente a giorni dovrebbero essere liquidati.
La nota della Prefettura, inviata al Comune e al dipartimento regionale Acque e rifiuti - VI servizio - gestione integrata rif. Bonifiche, porta la data dello scorso 7 marzo ma non era stata diffusa. «Prima di rendere pubblica la notizia - commenta cautamente il sindaco Sergio Malfitano volevamo avere la certezza dell'accreditamento che ad oggi non abbiamo».
La nota prefettizia però parla chiaro. «Il 17 febbraio il Prefetto - si legge nella nota che porta la data del 7 marzo - ha confermato richiesta di escussione della polizza alla società Atradius e che, da comunicazioni effettuate per le vie brevi, entro la fine del mese corrente, presumibilmente, avverrà la relativa liquidazione». Ma fino a ieri non era stato comunicato nessun accreditamento.
Sulla base di accordi che risalgono ad un anno e mezzo fa una volta incassata la polizza fideiussoria sarà il dipartimento regionale bonifiche ad intervenire mettendo in sicurezza il sito della discarica cittadina dove ormai i danni non si contano più.
I due milioni di euro della fideiussione saranno infatti versati alla struttura commissariale regionale che poi provvederà a sua volta a destinare i fondi per i numerosi interventi necessari a partire dalla bonifica della prevasca che le acque piovane hanno trasformato in uno stagno. Ma è necessaria anche una significativa messa in sicurezza perché il sito è in stato di abbandono da novembre del 2006, ossia da quando venne posto sotto sequestro giudiziario dalla Tenenza cittadina della Guardia di finanza. Il dissequestro del sito risale a marzo di quattro anni fa, ma da allora è rimasto abbandonato fino allo scorso anno e poi nuovamente sequestrato dalla magistratura per l'ipotesi di inquinamento ambientale.
Nel sito i danni sono moltissimi a partire da quelli provocati dalle acque piovane e aggravati dalla mancata realizzazione di opere di sistemazione idraulica. I danni sono anche a valle perché dei tre silos uno si è abbattuto e gli altri sono pericolanti.
Sulla base di un piano redatto dagli uffici comunali il primo intervento dovrebbe andare nella direzione della bonifica, quindi si dovrebbe intervenire realizzando opere di sistemazione idraulica e dovrebbe essere messo in sicurezza l'area primaria del sito di stoccaggio dei rifiuti che è l'area originaria e un'area detta di ampliamento i cui lavori non sono mai stati completati. Quando e se i due milioni di euro arriveranno si potrà intervenire solo sull'area di ampliamento.

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