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Enna, i cieli dell’Africa attraverso gli occhi della "raccontascienze"

ENNA. Un bambino tempo fa l’ha definita una «raccontascienze». E di certo ha colto nel segno il piccolo descrivendo al meglio le attività che l’astrofisica Lara Albanese - che è anche scrittrice, formatrice, giornalista e conduttrice televisiva, sempre in giro per il mondo, tra cielo e terra – propone con i suoi laboratori e conferenze indirizzate, per scelta e passione, a ragazzi e studenti. Tra le presenze più assidue e apprezzate della sesta edizione della “Festa del libro e della lettura” appena conclusasi nel capoluogo, Lara Albanese ha fatto stare con il naso in su gli studenti ennesi in questi giorni densi di incontri, portando fra loro per la prima volta anche un po’ della “sua” Africa. «Vi farò conoscere i cieli di Mandela – ha detto durante l’incontro con gli allievi delle scuole superiori, illustrando le mappe del cielo e le foto della terra da lei stessa realizzate dall’altro emisfero – Sono da poco rientrata dal Sud Africa dove in realtà vado spesso in quanto sono consulente di vari enti e da oltre 10 anni lavoro con uno dei primi astrofisici sudafricani e con L’Osservatorio astronomico».
«Il cielo in Africa, come la terra e la vita che vi si conduce – ha detto la ricercatrice parmense - è molto diverso. I cieli si guardano normalmente dai villaggi e i bambini africani sognano molto con il naso all’insù». In effetti, come ha candidamente detto con il suo fare delicato e da inguaribile sognatrice, «osservando le stelle si impara la vita». E non solo perché, da Polo nord a Polo sud, studiando il cielo si ha anche l’occasione per approfondire meglio storia, geografia e mitologia (“il nome di stelle e costellazioni sono quasi sempre collegate ai miti degli antichi”), ma anche perché “le stelle le possiamo usare per orientarci nella vita”, ha aggiunto. E così, tra una foto e una mappa stellare, Lara Albanese ha descritto Le Pleiadi, Orione e altre delle 88 costellazioni riconosciute dall’Aiu (Unione astronomica internazionale), rendendole quanto mai comprensibili e vicine. «In realtà le costellazioni non esistono – ha spiegato a ragazzi e bambini, mentre, autografando la sua più recente pubblicazione “Le Pleaidi” edito per Jaca Book con disegni di Michela Candi e Paola De Simone, inventava lei stessa nuove costellazioni con i nomi dei suoi fan – Sono frutto della fantasia dell’uomo che sfruttando l’effetto prospettico del cielo, ha annullato la distanza reale delle stelle e vi ha riconosciuto forme e personaggi». A cosa punta con il suo lavoro? «La mia speranza è mostrare a tutti come la scienza possa essere anche molto divertente – ha detto – In particolare tengo molto a trasmettere ai bambini la passione per il cielo». 

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