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Enna, lascia la moglie perché malata: condannato un ottantenne

ENNA. Lascia la moglie dopo sedici anni di matrimonio, la minaccia con un coltello e si rifiuta di versare l'assegno di mantenimento, nonostante una pronuncia del Tribunale e nonostante la sofferenza e la depressione arrecate alla sua ex. È una delle due storie approdate in questi giorni al Palazzo di Giustizia di Enna.
I due processi, chiusi entrambi con delle condanne, hanno il comune denominatore di famiglie finite a pezzi, dopo la decisione del marito di troncare la relazione. S.T., un uomo di 53 anni, a un certo punto avrebbe deciso di lasciare la moglie, dopo tanti anni di vita insieme. Ora è finito alla sbarra per omissione dei mezzi di sussistenza, minacce e per non aver osservato la decisione del giudice, che gli imponeva di pagare 500 euro al mese alla sua ex. Adesso per quest'uomo, che è incensurato, il giudice monocratico di Enna Giovanni Milano ha emesso una condanna a 6 mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali, con pena sospesa. Ma soprattutto dovrà risarcire i danni all'ex moglie, che si è costituita parte civile al processo a suo carico, da quantificare in separata sede. Per determinare la misura del danno dovrà esserci una causa civile, o eventualmente una transazione. Fra le ragioni della condanna, a ogni modo, ci sono anche le minacce.
L'imputato avrebbe preso un coltellino e avrebbe detto alla sua ex: «Non aprire! Questa è casa mia». I fatti risalgono al periodo tra il 2007 e il 2009, anche se sono trapelati solo ora.
Per la seconda vicenda, invece, la condanna è di pochi giorni fa, emessa sempre dal giudice Milano. Si erano sposati solo da un paio d'anni, ma nel 2010 lui avrebbe deciso di lasciarla, vedendo che lei si era sentita male. L'avrebbe accompagnata al Pronto soccorso e da quel momento non ne avrebbe più voluto sapere. In questo caso l'imputato è C.S., ha 79 anni ed è stato condannato per essersi sottratto agli obblighi di assistenza, ma non solo. Per lui c'era anche un altro capo d'imputazione: abbandono d'incapace. Secondo quanto è emerso, avrebbe abbandonato la moglie, sebbene fosse "incapace" perché malata. In questo caso, a costituirsi parte civile, è stato un curatore speciale, per conto della donna. L'anziano è stato condannato a 8 mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali, anch'egli con pena sospesa; e anch'egli dovrà pagare un risarcimento. In entrambi i casi, non appena sarà depositata la sentenza, gli imputati potrebbero decidere di ricorrere in appello.

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