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Enna, perse pure il lavoro per lo stalker: ora non potrà più avvicinarla

ENNA. Alcuni mesi dopo essere uscito dal carcere, avrebbe iniziato a perseguitare la sua ex, pedinandola, tempestandola di telefonate, messaggini, minacce, insulti e bersagliandola pure con numerosi danneggiamenti. Per questo adesso il Gip di Enna Elisabetta Mazza ha imposto il divieto di avvicinamento alla sua ex - e ai luoghi che frequenta - a un pregiudicato ennese di 37 anni, F.P., indagato per stalking. L'inchiesta è coordinata dal pm Francesco Rio. Secondo quanto si è appreso, lui la perseguitava anche sul lavoro, tanto da indurre i suoi datori di lavoro a licenziarla. Gli investigatori avrebbero accertato numerosi atti persecutori, che avrebbero reso impossibile la vita della donna. Lui l'avrebbe insultata e minacciata di morte anche di fronte a testimoni. Avrebbe messo la colla nelle serrature, graffiato le fiancate della macchina e staccato, un'altra volta, lo specchietto retrovisore, arrivando anche a minacciarla con un coltello e aggredirla. Lo stalker avrebbe preso di mira anche alcuni amici della vittima, finendo per creare una condizione di ansia e sconforto permanente. In un caso, mentre lei era con un'amica, dopo averle seguite per un intero pomeriggio, avrebbe rotto il parabrezza della macchina dell'amica con un casco da motociclista. Un periodo di tensione e vessazioni, nel corso del quale più volte gli uomini delle Volanti sarebbero stati costretti a intervenire, spesso su chiamata della stessa vittima. L'escalation di violenza è stata interrotta adesso dall'attività degli uomini della squadra mobile, diretti dal vicequestore Giovanni Cuciti. All'indagato, che si trovava già agli arresti domiciliari per altre ragioni, e che tra l'altro è anche sorvegliato speciale, è stato notificato ora il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex moglie, con l'ulteriore divieto di comunicare con lei. La vicenda era stata raccontata, in esclusiva, al Giornale di Sicilia dal legale della vittima, il penalista Gianpiero Cortese, l'anno scorso. «Ci aspettiamo una risposta efficace e immediata da parte delle istituzioni», aveva detto, diversi mesi fa, l'avvocato Cortese, «per evitare che questa storia si trasformi nell'ennesima cronaca di una tragedia annunciata». J. Tr.

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