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Leonforte: elisoccorso, la piazzola è pronta Ma manca certificato e resta chiusa

LEONFORTE. Finalmente l'ospedale Ferro Branciforti Capra ha una piazzola per far atterrare l'elisoccorso, eppure, nonostante sia pronta, non viene ancora aperta, perché manca il «certificato di regolare esecuzione dei lavori». E così, fino a quando non arriverà questo documento, gli elisoccorsi continueranno ad atterrare allo stadio Nino Carosia, ma solo durante il giorno. A metterlo nero su bianco è un'ordinanza del sindaco Francesco Sinatra, secondo cui si andrà avanti così «fino al completamento dell'iter amministrativo e contabile dell'elisuperficie dell'ospedale». Intanto però il primo cittadino ha firmato un provvedimento temporaneo di autorizzazione, anche in virtù di una sorta di nullaosta arrivata via e-mail dall'impresa appaltatrice dell'elisuperficie, la ditta Costrubo di Messina, a utilizzarla per un giorno. Le prove generali, in pratica, saranno domani. Domenica la piazzola sarà utilizzata solo nelle ore diurne. Poi, una volta che sarà ultimata tutta la burocrazia, e dopo l'inaugurazione, potranno finalmente atterrare gli elisoccorsi 24 ore al giorno e non sarà più necessario ricorrere a sedi di "emergenza", come, appunto, il campo sportivo o il posteggio del cimitero. La piazzola è stata realizzata con i fondi del Po Fesr 2007-2013, un finanziamento della Protezione civile regionale. L'importo dei lavori, al netto del ribasso, è stato di 229.186,06 euro, più oneri di sicurezza e iva. La piazzola ha sede a ridosso dell'ospedale, in contrada San Giovanni. La realizzazione dell'opera chiuderà definitivamente un gap storico della sanità leonfortese: troppo spesso i malati sono stati costretti a partire in ambulanza anche in condizioni gravissime. All'atto dell'inaugurazione, inoltre, sarà apposta una targa intitolata alla memoria di Gabriella Gallo, la giovane madre leonfortese che morì a Palermo il 12 marzo 2011 per le complicazioni di un parto avvenuto proprio a Leonforte. Recherà la scritta: "A Gabriella Gallo che morì prematuramente per la mancanza di questa struttura e a tutti coloro che usufruiranno di quest'opera necessaria per la salvezza della propria vita". Lo ha deciso la giunta comunale all'unanimità, perché questa donna "rappresenta l'immagine della madre - ha scritto il sindaco, in una mini-relazione allegata alla delibera - che si è immolata per dare alla luce il proprio figlio». J. Tr.

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