Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Nicosia, da 7 anni in attesa di una sentenza

Un uomo ha portato in tribunale l’Asp di Enna e il Comune per ottenere un risarcimento. La vicenda legata a un mancato trattamento sanitario obbligatorio

NICOSIA. Dopo sette anni di una causa civile per risarcimento del danno e dopo 15 mesi di camera di consiglio si aspettava la sentenza.
Ma il giudice civile del Tribunale di Enna, fra l'altro ormai trasferito ad altra sede, decide che è necessaria una consulenza tecnica d'ufficio, la stessa consulenza che il difensore dell'uomo che chiede di essere risarcito, perché a causa di un mancato Tso tentò di uccidere la moglie, aveva chiesto nel 2007. La causa quindi dopo 7 anni e cinque giudici che si sono occupati del fascicolo torna in aula il prossimo sette maggio. La storia di questa che è una triste vicenda, per le conseguenze non solo sanitarie ma anche umane che si porta dietro, comincia nel 2002. A quell'epoca, era il mese di aprile, l'uomo che era in cura da anni al Dipartimento di salute mentale dell'Asp e che rifiutava di curarsi volontariamente era in un periodo di grande crisi provocata dalla malattia. Il padre dell'uomo aveva chiesto aiuto ai sanitari pregandoli di dare corso ad un Trattamento sanitario obbligatorio per evitare che il figlio potesse commettere qualche sciocchezza. L'accorata richiesta di aiuto da parte del padre è del 27 marzo del 2002 e prima di dare corso al provvedimento sanitario obbligatorio passano tre giorni.
È il 30 marzo quando i sanitari convalidano il Tso e inviano la richiesta di Tso al Comune, che deve eseguirla. La richiesta di Tso viene inviata via fax al protocollo del Comune lo stesso 30 marzo, ma gli uffici sono chiusi perché sono i giorni a ridosso della Pasqua. Nei giorni festivi e prefestivi le richieste urgenti andavano inviare al fax della polizia municipale perché si tratta di un ufficio che rimane sempre aperto. Il fax, quindi, viene materialmente valutato solo il 2 aprile quando gli uffici comunali si attivano immediatamente ma il TSO è ormai del tutto inutile perché nel frattempo, lo stesso 2 aprile, l'uomo, in preda ad una crisi, tenta di uccidere la moglie dalla quale si stava separando.
Scatta quindi l'arresto, il trasferimento in carcere prima e poi all'ospedale psichiatrico di Barcellona dove l'uomo rimane fino a luglio 2004. Ma non ritorna ancora libero perché per quasi due anni è dovuto rimanere in una comunità terapeutica.
Nel 2007 l'uomo, che è nicosiano, intenta causa al Comune e all'Asp di Enna. Si arriva in aula a luglio del 2007 e a giugno del 2010 si registra l'ultima udienza istruttoria. La discussione viene fissata per luglio del 2011, ma l'udienza slitta e viene fissata per ottobre del 2012. La discussione, però, ci sarà solo a gennaio del 2013 e poi a luglio del 2013 si precisano nuovamente le conclusioni delle parti. Da quel momento si apre una lunga camera di consiglio che si è conclusa solo l'otto aprile quando il giudice ha rimesso in ruolo la causa e nominato un ctu (consulente tecnico d'ufficio) che dovrà valutare i danni alla salute e il danno biologico.
La causa quindi rimane aperta e la decisione del giudice si allontana sebbene la legge prevede che la sentenza dovrebbe essere emessa, sebbene il termine non sia perentorio, entro 30 giorni dalla discussione orale.

Caricamento commenti

Commenta la notizia