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Piazza, raccolta fondi per pagare il restauro della cattedrale

PIAZZA ARMERINA. Il suo restauro è già finito da un anno, ma la tela non torna al suo posto perché non ci sarebbero i soldi per pagare il lavoro di recupero. Una raccolta di fondi è stata lanciata da tempo, servono 6100 euro, ma finora in cassa sono arrivati solo 30 euro. Un dipinto su tela del settecento della basilica cattedrale, raffigurante l’Annunciazione, collocata in una delle cappelle della navata laterale, rimane in attesa di poter essere nuovamente esposta all’interno della principale chiesa della Diocesi. L’impresa Geraci Restauri Srl ha già concluso i lavori di restauro, ma deve essere pagata. Per ora l’opera d’arte rimane conservata nei magazzini della ditta. Monsignor Filippo Bognanni, parroco della cattedrale, sconsolato, da una delle panche della navata centrale, allarga le braccia e spera: «Abbiamo lanciato una raccolta di fondi, ma ci sono stati consegnati finora solo alcune decine di euro, si deve comprendere che si tratta di un bene culturale che riveste un interesse generale». Da alcune associazioni, come la Mira 1163 e il comitato Monte, era arrivata la proposta di chiedere un intervento finanziario attraverso il 30 per cento degli incassi della Villa Romana del Casale, spettanti per legge alle casse comunali. Ma finora l’unica cosa concreta sono quei 30 euro raccolti negli ultimi mesi. Servono 6 mila euro per pagare il restauro, ma anche una prima rata parziale potrebbe sbloccare la situazione e portare alla restituzione dell’opera alla basilica cattedrale. Diocesi, Parrocchia e Comune potrebbero unire le forze per saldare anche una parte del conto alla ditta e colmare la lacuna artistica e visiva che attualmente caratterizza l’altare dei due vescovi. La tela, infatti, era sistemata nell’altare dove si trovano le spoglie mortali di monsignor Cesare Agostino Sajeva, il “vescovo senza tomba”, morto il 14 febbraio 1867 e rimasto a lungo tumulato in un luogo segreto della cattedrale. Negli anni scorsi erano stati rinvenuti i suoi resti. Nella stessa cappella sistemate anche le spoglie di monsignor Vincenzo Cirrincione, morto nel 2002, dopo 10 anni di sistemazione provvisoria nel transetto della stessa cattedrale. Lo stesso altare era stato sottoposto a restauro dall’ufficio Beni Culturali Ecclesiastici con la Soprintendenza di Enna.

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