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Terremoti, per diciannove comuni dell'Ennese rischio medio

CATENANUOVA. La classificazione sismica del territorio nazionale ha introdotto normative tecniche specifiche per le costruzioni di edifici, ponti ed altre opere in aree geografiche caratterizzate dal medesimo rischio sismico. Nella classifica tutti i venti comuni della provincia di Enna (Catenanuova, Centuripe, Agira, Aidone, Assoro, Calascibetta, Cerami, Enna, Gagliano Castelferrato , Leonforte , Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina , Pietraperzia, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Valguarnera Caropepe, Villarosa sono a media pericolosità, ad eccezione di Barrafranca che ricade nella zona a bassa pericolosità sismica. Le zone sismiche assegnate ai comuni della provincia di Enna per la normativa edilizia e i criteri per l'aggiornamento della mappa di pericolosità sismica sono stati definiti nell'Ordinanza del PCM n. 3519/2006, che ha suddiviso l'intero territorio nazionale in quattro zone sismiche sulla base del valore dell'accelerazione orizzontale massima su suolo rigido o pianeggiante, che ha una probabilità del 10% di essere superata in 50 anni. Fortunatamente l'ennese non ha comuni ricadenti nella zona ad alta pericolosità. La classifica è formata da 4 posizioni. Ad eccezione di Barrafranca i 19 comuni sono indicati con pericolosità numero 2, mentre Barrafranca si trova tra i comuni con pericolosità numero 3. L'ennese si trova in linea col il grado di pericolosità prevalente in Italia, ossia il medio alto, per la frequenza dei terremoti che hanno storicamente interessato il suo territorio e per l'intensità che alcuni di essi hanno raggiunto. La sismicità del territorio è legata alla particolare posizione geografica perché è situata nella zona di convergenza tra la Zolla Africana e quella Eurasiatica, sottoposta a forti spinte compressive, che causano l'accavallamento dei blocchi di roccia. Una situazione che fanno pensare ad altri Paesi come la California o il Giappone, nei quali la pericolosità è anche maggiore, ma l'Italia ha una vulnerabilità molto elevata, non avendo adottato misure drastiche nel tempo, così pure l'esposizione si attesta su valori altissimi, in considerazione dell'alta densità abitativa e della presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale unico al mondo. Limitandosi a tamponare le catastrofi con personale pre-formato e con la pubblicizzazione di informazione. Sul sito del Dipartimento della Protezione civile, ad esempio, vi sono alcune misure per ridurre i fattori di rischio e rendere la propria casa più sicura. Tra questi : allontana mobili pesanti da letti o divani; fissa alle pareti scaffali, librerie e altri mobili alti; appendi quadri e specchi con ganci chiusi, che impediscano loro di staccarsi dalla parete; metti gli oggetti pesanti sui ripiani bassi delle scaffalature; su quelli alti, puoi fissare gli oggetti con del nastro biadesivo; in cucina, utilizza un fermo per l'apertura degli sportelli dei mobili dove sono contenuti piatti e bicchieri, in modo che non si aprano durante la scossa; impara dove sono e come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e l'interruttore generale della luce; individua i punti sicuri dell'abitazione, dove ripararti in caso di terremoto: i vani delle porte, gli angoli delle pareti, sotto il tavolo o il letto; tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, e assicurati che ognuno sappia dove sono; informati se esiste e cosa prevede il Piano di protezione civile del tuo Comune: se non c'è, pretendi che sia predisposto, così da sapere come comportarti in caso di emergenza; elimina tutte le situazioni che, in caso di terremoto, possono rappresentare un pericolo per te o i tuoi familiari. (*GRMI*)

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