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Enna, rette negate alla Casa di riposo Santa Lucia

Sono 18 i vecchietti assistiti nella struttura, che da un anno li accoglie senza ricevere più un euro di contributo pubblico

ENNA. Torna a riunirsi giovedì 24 aprile la terza commissione consiliare presieduta da Giacomo Falzone Pd. Sul tavolo la spinosa diatriba nata fra il Comune e la Casa di riposo di Santa Lucia. L'amministrazione a fronte di una convenzione deve integrare o pensare del tutto alla retta di 18 anziani impossibilitati, perchè mancano del reddito necessario, a coprire le spese di soggiorno mensile. La retta per trenta giorni è di 1.200 euro.
Da quasi un anno, a seguito della crisi che investe gli enti locali, il Comune si è tirato indietro e adesso i debiti ammontano a circa 270 mila euro. Il vertice della Casa di riposo ha attivato tutte le procedure anche esecutive per far entrare le somme in cassa. Questa è una querelle che ormai dura da parecchi mesi e intanto a capo dell'Ipab c'è stato un cambio con il passaggio di consegne fra il commissario Mario Tedesco e il neo eletto presidente Rodolfo Crisafulli. Quest'ultimo, come del resto aveva già fatto Tedesco, come primo atto ha intensificato i colloqui con l'amministrazione comunale per non arrivare alla procedura esucutiva.
Fra i due enti, come detto, ballano circa 270 mila euro. Della problematica se n'è fatta carico da subito anche la terza commissione consiliare che ha avuto un incontro proprio con Crisafulli prima delle festività pasquali «con il quale - dice Falzone - abbiamo già programmato un altro incontro per giovedì 24 aprile subito dopo la pausa. Bisogna trovare una rapida soluzione per chiudere il contenzioso». Ma già prima la commissione aveva trattato «la problematica del contenzioso economico alla presenza dell'assessore alla Solidarietà sociale Angela Marco». Del resto il disimpegno del Comune va a privare del sostegno necessario a 18 anziani che non possono reggere il pagamento delle rette mensili. Questa è una vicenda diventata davvero difficile da dipanare considerato che il debito del Comune, oggi di circa 270 mila euro, continua a crescere poichè la Casa di riposo ha continuato ad assistere gli anziani segnalati dall'amministrazione comunale.
«Anche perchè - dice l'ex commissario Mario Tedesco oggi componente del Cda dell'Ipab - l'alternativa sarebbe stata di privare dell'assistenza che necessitano 18 concittadini anziani e io insieme agli operatoti del Centro non me la sono sentita». Quindi la Casa di Santa Lucia ha continuato ad assistere gli anziani reclamando però il rispetto della convenzione. E dentro il reclamo c'è tanto di diffida a pagare l'arretrato che si è poi sviluppata nelle procedure di pignoramento. Ma se i rapporti fra Casa di riposo e Comune presentano asperità da limare dentro la Casa stessa non tutto fila liscio. Recentemente è stato eletto, a maggioranza il presidente, 3 consiglieri su 5 hanno votato Crisafulli ma sull'intero insediamento del nuovo Cda pende un ricorso al Tar di Catania proposto da Tedesco. Sostiene che Crisafulli non poteva neppure insediarsi come consigliere perché nominato tre volte, mentre il regolamento parla al massimo di due nomine. Il neo presidente, da parte sua ha messo in tasca un parere dell'assessorato regionale competente che da il via libera all'insediamento. Per Palermo Rodolfo Crisafulli può sedere al tavolo del Cda poiché ha ricoperto tre nomine in due mandati. Una motivazione che non convince assolutamente Tedesco che si è appellato al giudizio del Tar catanese. Si attende adesso il pronunciamento dei giudici amministrativi.

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