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Storia, ricordi ed eroi ad Enna: davanti alla bandiera per la Liberazione

Da alcuni anni l’Anpi ha avviato un lavoro di ricostruzione della memoria sulla liberazione condotta anche da tanti ennesi tra partigiani, antifascisti e soldati italiani passati nella Resistenza

ENNA. Ci sarà anche la «compagna» Biagia Di Mattina tra i personaggi illustri che l'Anpi provinciale ed il Comune di Enna ricorderà oggi per il 25 aprile. Infatti la delegazione dell'associazione, con in testa il presidente provinciale Salvatore Balistreri, alle 10 si recherà al Cimitero del capoluogo per portare una corona di fiori sia come ogni anno a Pompeo Colajanni, il mitico comandante Barbato che a capo di un battaglione di partigiani liberò dai tedeschi la città di Torino, ma anche la "compagna" Biagia Di Mattina, scomparsa poco più in un anno fa, una vita spesa tra il sindacato, la Cgil e la politica visto che per 15 anni è stata anche consigliera comunale del Pci e per decenni anche presidente provinciale dell'Associazione nazionale dei mutilati ed invalidi di guerra. Anche il Comune ricorderà il 25 aprile con una corona di fiori sia sulla tomba di Colajanni, della Di Mattina e al monumento dei caduti nei pressi del castello di Lombardia.
Gli appuntamenti dell'Anpi continueranno con la proiezione dalle 19,30 al "Sorseggio" al Belvedere, del documentario "Ci credevamo. Memorie di lotte contadine" di Angelo Barberi e Sebastiano Pennisi. A seguire un concerto live con l'esibizione dei gruppi "Figli dell'officina", "Stati di agitazione", "Suoni Partigiani", "Jack's Leg" e "French Dogs". Sempre stamattina a Piazza Armerina alle 1,20 verrà deposta una corona in memoria dell'eroe locale Salvatore Principato. Ad Agira invece concerto per le vie del paese della banda cittadina mentre il 30 aprile il partigiano locale Ernesto Spetanza con l'apposizione di una lapide commemorativa presso il palazzo comunale. Ma da alcuni anni l'Anpi ha avviato un certosino lavoro di ricerca e ricostruzione della memoria storia della lotta per la liberazione condotta anche da tanti ennesi tra partigiani, antifascisti e soldati italiani passati nella Resistenza per la maggior parte sconosciuti e che hanno dato anche la vita per contribuire a riportare la libertà e la democrazia in Italia. Tra i tanti cui si è riusciti a dare un nome ed una storia, Pietro Spedale di Calascibetta morto nel 1944 a 23 anni, l'agirino Ernesto Speranza, morto sempre nel 1944 a 22 anni, gli ennesi i fratelli Paolo e Salvatore Calcara partigiani in Grecia morti rispettivamente nel 2011 e 1996, l'emiliano ma ennese ormai d'adozione l'ottantottenne Roberto Trinelli nome di battaglia "Fanfulla" che ancora risiede a Enna ed è presidente onorario dell'Anpi, il mitico Pompeo Colajanni, cui il Comune di Enna nel 1987 gli ha conferito la cittadinanza onoraria, il villarosano Alfonso Guarneri, morto a 20 anni nel 44, il leonfortese pastore Nunzio Rindone, uno dei 335 martiri delle Fosse Ardeatine ed i concittadini Pietro Ratto e Giovanni Santangelo e Basilio Vincenzo Romano. Ed ancora il piazzese Giuseppe Pietro La Marca morto a Roma nel 1989, medaglia d'oro al valor militare, i concittadini Salvatore Principato, antifascista fucilato a piazzale Loreto, Gaetano Famigliari e Angelo Lionti e Giuseppe Crispi, il novantacinquenne nicosiano Michele D'Amico, partigiano in Liguria, l'alessandrino Alfredo Vogogna, che nel dopoguerra venne a Enna come segretario della Cgil, vivendoci sino al 1976. Ed ancora gli ennesi Vincenzo Quattrocchi partigiano in Jugoslavia e dopo la guerra presidente dell'Anpi, Vincenzo Di Mattia la cui morte ancora oggi è avvolta in un alone di mistero, Alfredo Attardi, fucilato dai tedeschi, il villarosano Giacomo Li Sacchi il cui sacrificio nel suo paese è ricordata con una lapide, il barrese Giuseppe Medicina, il troinese ancora vivente Angelo Santoro, Giuseppe Augino e Raffaele Rosso di San Secondi di Valguarnera, Vito Castiglione e Vito Palazzolo di Regalbuto, Angelo Credo di Assoro, Salvatore Campagna di Nissoria.  

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