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Enna: «Vi denuncio...», ma si becca 2 mesi per minacce a due carabinieri

ENNA. «Voi non sapete chi sono io». Per questa risposta, unita a un atteggiamento e espressioni varie, ritenute «minacciose» nei confronti di due appuntati dei carabinieri della compagnia di Piazza Armerina, ha preso 2 mesi e 20 giorni di reclusione, con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziale, un ventiquattrenne ennese, Alessandro V., incensurato. Del condannato, che in realtà ha patteggiato, non si riporta il cognome per esteso proprio in virtù della concessione, da parte del giudice, del beneficio della non menzione. Il giovane, assistito dall'avvocato Marco Di Dio Datola, ha chiesto e ottenuto il patteggiamento, per un episodio che risale al 24 marzo dell'anno scorso.
La sentenza, emessa dal giudice monocratico Alessandra Maria Maira, di certo anche in virtù del fatto che si è trattato di un caso isolato, gli ha concesso sia le attenuanti generiche che un'ulteriore attenuante legata alla scelta del rito abbreviato e del patteggiamento.
Secondo quanto ricostruito dai militari, il giovane sarebbe andato in escandescenze alla richiesta, da parte dei carabinieri, di seguirli in caserma per sottoporlo a un regolare controllo. A quel punto, pur non avendo nulla da nascondere - anche perché, come detto, si tratta di un ragazzo incensurato e dal passato senza macchia - avrebbe utilizzato delle espressioni ritenute dagli inquirenti minacciose, dicendo: «Vi sistemo io... vi faccio vedere chi sono io... vi denunzio tutti... ve la faccio pagare». E così si è beccato una denuncia a piede libero, formalizzata dagli uomini della compagnia piazzese, diretti dal capitano Rosario Scotto di Carlo. Poi la Procura ha deciso di esercitare l'azione penale e il giovane è stato messo sotto processo. Adesso però la sua difesa ha optato per il patteggiamento, che così - tra la sospensione condizionale della pena e la non menzione concesse - di fatto, potrebbe chiudere una volta per tutte questa vicenda. J. Tr.

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