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Giudice di pace, la crisi cancella tre uffici nell'Ennese

ENNA. Dopo la chiusura del Tribunale di Nicosia, che ha portato all'accorpamento a Enna di due Palazzi di Giustizia e all'aumento esponenziale del carico di lavoro, ora aumenterà in maniera consistente anche il lavoro dei giudici di pace. Hanno chiuso tre uffici, Villarosa, Valguarnera e Aidone, e tutte le cause pendenti qui vengono trasferite a Enna. È il primo taglio ufficiale dei giudici di pace, messo in atto in quei paesi dove i comuni non hanno potuto coprire le spese per il mantenimento dell'ufficio, a differenza di quanto è avvenuto nelle altre cittadine dell'Ennese, ben otto, dove personale e spese di mantenimento saranno pagati dai comuni, in certi casi in compartecipazione con altri paesi vicini. La notizia arriva dall'affissione - sulla stanza dell'Ordine degli avvocati - del decreto emesso dal giudice di pace coordinatore di Enna Giuseppe Dante Maria Amico, disposto d'intesa con il presidente del Tribunale Giuseppe Ferreri. Il decreto, in pratica, dispone l'assegnazione allo stesso Amico dei procedimenti civili e penali incardinati negli uffici di Aidone e Villarosa, e dinanzi al giudice Domenico Segreto per i procedimenti civili e penali dell'ufficio di Valguarnera. Dunque i tre uffici hanno chiuso i battenti, mentre non si toccano, almeno per il momento, gli uffici di Nicosia, Piazza Armerina, Leonforte, Centuripe, Barrafranca, Troina, Regalbuto e Agira, oltre che, ovviamente, Enna. Nel frattempo però sono avvenuti alcuni cambi, provocati in particolare dalla chiusura del Tribunale di Nicosia, che ha determinato situazioni di incompatibilità per alcuni avvocati, che non possono esercitare la libera professione nello stesso circondario in cui sono giudici di pace (svolgevano la maggior parte del proprio lavoro a Enna e facevano il giudice nel circondario di Nicosia, o viceversa). Il giudice di pace di Barrafranca, l'avvocato Giuseppe Greco, ha lasciato l'ufficio per trasferirsi dopo 12 anni ad Adrano; Francesca Potenza, da Regalbuto si trasferisce a Catania; Giuseppe Di Bilio da Leonforte passa a Mascalucia, nel Catanese. A Barrafranca è stato designato l'ex giudice di pace di Riesi Ivana Marrella, a Leonforte e Regalbuto, invece, non si conosce ancora il nome del nuovo giudice. Giuseppe Greco, che è anche il responsabile del distretto Caltanissetta-Enna dell'Angdp, l'associazione nazionale giudici di pace, non commenta il taglio, ma spiega le ragioni: in una parola, la spending review, ancora una volta applicata alla giustizia.«In un'ottica di razionalizzazione, è stato deciso di chiudere gli uffici più piccoli - conferma Greco - sono rimasti quelli dei paesi più grossi, dove i comuni si faranno carico delle spese e dovranno mandare dei funzionari. I giudici invece, come prima, saranno pagati dallo Stato».

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