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Piazza, consiglieri pronti a rinunciare al gettone

PIAZZA ARMERINA. «A dimostrazione del fatto che il nostro solo unico interesse è quello di lavorare seriamente, mostrando totale disinteresse al denaro, è nostra intenzione proporre in consiglio comunale la rinuncia totale o parziale dei gettoni di presenza e di destinare questi soldi ad un capitolo di spesa da concordare ovviamente tutti insieme». La proposta arriva da dieci consiglieri comunali, accusati nei giorni scorsi di utilizzare troppo spesso l'espediente dell'uscita dall'aula per far mancare il numero legale. I consiglieri comunali Ilenia Rita Marotta, Francesco Alberghina, Ivana Terranova, Rosa Betto, Salvatore Ferrara, Alessia Di Giorgio, Laura Saffila, Federica Castrogiovanni, Andrea Velardita, Gianfilippo La Mattina lanciano la sfida all'altra metà di via Cavour, chiedendo la rinuncia totale ai costi di funzionamento delle sedute dell'aula e delle commissioni. «Avremo così la possibilità di dimostrare ai cittadini tutti che siamo qui per dovere e non per interesse, ma soprattutto abbiamo l'opportunità di poter lavorare anche di più senza doverci preoccupare dei costi che i consigli comunali e le commissioni causano», dicono i dieci, i quali accusano Pd, Ncd e indipendenti di «distorcere la realtà».
La mancata discussione sui problemi che attanagliano il centro diurno per anziani, dovuta alla mancanza del numero legale, ha lasciato il segno nei rapporti tra maggioranza e opposizione. «L'abbandono dell'aula non è stato dettato ne da una paura del confronto n'è tanto meno per avere un gettone di presenza in più. L'uscita dall'aula, non concordata, è stata una conseguenza al triste e deplorevole comportamento tenuto da alcuni colleghi stessi», spiegano i consiglieri. Il rinvio del punto era stato bocciato in aula, ma poi chi aveva votato per il rinvio aveva deciso di abbandonare l'aula, facendo venire meno il numero legale. I dieci spiegano il perché dell'uscita dai banchi di via Cavour: «Si è fatto del civico consesso una arena personale dove si è data dimostrazione del peggio di se, abbiamo assistito ad urla, minacce e offese gratuite perdendo di vista il ruolo che realmente si è chiamati a ricoprire, crediamo fermamente che in quella occasione mancavano tutti i presupposti per un dialogo civile e rispettoso, non potendo essere complici di tale comportamento e vergognandoci dell'esempio negativo che purtroppo si è dato, abbiamo ritenuto giusto e opportuno abbandonare l'aula». Una bagarre sulla quale si è innestato il tema dei costi della politica, tra accuse reciproche che adesso faranno approdare in aula la proposta di azzeramento dei gettoni.

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