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Piazza Armerina è in piena emergenza rifiuti

Se la situazione non si sblocca il sindaco Miroddi domani potrebbe assegnare la raccolta alla «Tecra» con propria determina

PIAZZA ARMERINA. Se la situazione non si sblocca il sindaco Filippo Miroddi domani potrebbe assegnare la raccolta rifiuti alla Tecra con propria determina e poi trasmettere tutti gli atti alla Procura di Enna. Ore di tensione quelle che attraversano il sistema di gestione dei rifiuti solidi urbani nella città dei mosaici, alle prese con il difficile e complicato trasferimento dall’Ato Rifiuti di Enna alla Srr Caltanissetta Provincia Sud. «Stiamo attendendo che l’Ato trasferisca alla Srr l’elenco dei dipendenti del cantiere armerino, il 12 maggio scadono i 45 giorni entro i quali l’impresa assegnataria del servizio, nell’ambito della Srr Caltanissetta Provincia Sud, deve iniziare l’attività sul territorio, non possiamo rischiare di trovarci da una parte con una ditta che potrebbe chiederci i danni per ogni giorno di ritardo e dall’altro con un potenziale danno erariale e conseguente responsabilità davanti alla Corte dei Conti», spiega l’assessore all’Ambiente Pippo Oliveri. Piazza è l’unico comune dell’ennese che ha deciso di voltare pagina, lasciare l’esperienza dell’Ato Ennaeuno, considerata fallimentare e svantaggiosa, per tentare la nuova avventura, anche questa un’incognita, con il gruppo di comuni del nisseno. L’adesione alla Srr Caltanissetta Provincia Sud è già avvenuta da un pezzo, la società nissena ha assegnato per un semestre la raccolta dei rifiuti alla Tecra, un’impresa campana. Ma nella città dei mosaici la nuova ditta non è ancora operativa perché si attende l’elenco dei dipendenti che devono transitare dall’Ato alla Srr. «Dovevamo già partire a metà aprile, poi il primo maggio, abbiamo diffidato numerose volte l’Ato a mandare l’elenco, non possiamo aspettare più, il 12 è il termine ultimo, se la situazione non si sblocca valuterò di andare ugualmente avanti, ho la determina pronta, potrei assegnare il servizio e mandare gli atti ai magistrati», dice il sindaco Filippo Miroddi. L’uscita di Piazza dall’Ato Rifiuti di Enna ha reso molto freddi i rapporti tra le parti. Il clima nel cantiere armerino della raccolta rifiuti, poi, è surreale, dominato dalla continua incertezza. Per settimane è mancata l’energia elettrica e il telefono, il parco mezzi è sempre alle prese con situazioni emergenziali, ma soprattutto gli operai si aspettano di vedere tutelata la loro posizione in questa difficile fase di transizione, con l’ausilio dei sindacati. Poi c’è la questione della quota di dipendenti amministrativi che l’Ato Ennaeuno considera da inserire nel cantiere armerino, ma che la Srr nissena non vorrebbe accollarsi, se non con i costi totalmente a carico delle casse piazzesi.
L’amministrazione piazzese chiede il doppio binario: cioè far partire subito con la Tecra il cantiere attuale con i 48 dipendenti, risolvendo il nodo amministrativi nelle settimane successive. Ma i sindacati non si fidano e chiedono di non scorporare le due questioni. In un contesto così difficile gli operatori ecologici piazzesi, tra mille difficoltà e pochi mezzi, riescono a mandare avanti il servizio e a svuotare i cassonetti. Sia pure con il problema del fine settimana, quando tra sabato e lunedì mattina le strade della città dei mosaici si riempiono di immondizia, con i cassonetti stracolmi e migliaia di sacchetti accatastati sull’asfalto, sotto gli occhi dei tanti turisti che in queste settimane affollano le vie del centro e dei cittadini che attendono l’annunciata svolta nel settore della raccolta rifiuti, con la partenza della differenziata. E la situazione è destinata a peggiorare, sul piano igienico-sanitario, con l’aumento in corso delle temperature e l’arrivo imminente dell’estate.

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