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Piazza Armerina, villa Garibaldi regno dei vandali

Il sistema di videosorveglianza interno al giardino pubblico è stato messo fuori uso dagli stessi vandali. Individuare gli autori dei raid adesso diventa molto più difficile

PIAZZA ARMERINA. Vigilerò di persona, anche la notte se necessario, queste persone vanno arrestate per quello che fanno ai danni della città». Così il vicesindaco Giuseppe Mattia dopo il degrado alla villa comunale Garibaldi e gli atti di vandalismo che continuano a danneggiare il polmone verde della città. Panchine di pietra divelte, vernice spray sugli arredi e spazzatura disseminata nei viali. «La notte qualcuno entra nel giardino e svuota a terra i cestini, servirebbe anche un arresto di poche ore per far capire che chi sbaglia paga», dice Mattia, il quale ha la delega al Verde pubblico. Individuare gli autori dei raid notturni, adesso, è diventato anche più difficile. Il sistema di videosorveglianza interno al giardino pubblico è stato messo fuori uso dai vandali. «Lo hanno distrutto, ormai non è più funzionante e credo sia difficile rimetterlo a posto, serve una vigilanza notturna», spiega l'amministratore. Di un nuovo sistema di telecamere sembra difficile parlare in tempo di crisi, mentre il progetto "Piazza Sicura", con decine di telecamere che nei prossimi giorni verranno installate in giro per la città, non contempla la Villa Garibaldi. La vigilanza del sito, con l'ingresso monumentale e alcune specie botaniche di pregio al suo interno, diventa prioritaria. Ma servirebbero turni notturni organizzati dal comando della Polizia municipale in collaborazione con le altre forze dell'ordine. Per le famiglie che con i bambini vogliono fare un giro all'interno dell'area verde urbana, la più grande della città dei mosaici, ma anche per i turisti che cercano un po' di frescura, facendo una passeggiata, gli spazi del giardino rischiano di lasciare delusi. Ci sono mamme con i propri figli a cui basta salire l'ultimo gradino della scalinata d'ingresso e dare uno sguardo per fare subito marcia indietro e uscire dal giardino pubblico. La villa Garibaldi rappresenta uno degli angoli urbani più bersagliati dagli atti di vandalismo. L'elenco è molto lungo e attraversa tutte le ultime amministrazioni comunali.Tubi dell'irrigazione divelti, vasi spaccati, telecamere spostate e colonne scaraventate a terra si ripetono nel tempo. Istituzioni pubbliche e forze dell'ordine sembrano impotenti. Di recente ignoti hanno preso tra le mani il pesante capitello romano che da anni era adagiato come presenza monumentale all'interno del giardino, per poi scaraventarlo e farlo rotolare dalla scalinata in pietra arenaria dell'ingresso principale. La bravata ha portato al danneggiamento del capitello e della stessa scalinata. Il serbatoio dell'acqua idrica della villa, invece, era stato oggetto di ben due sabotaggi, più che altro assimilabili ad altrettanti atti di vandalismo, con la porta sfondata. Sul fronte dell'erbaccia il problema è quello delle precarie condizioni igienico-sanitarie, con la vegetazione che diventa sempre più folta man mano che si sale nella parte più alta del giardino pubblico. E con il rischio che possa essere appiccato un incendio, come già successo negli anni scorsi nei viali più isolati della zona più a monte. A quest'ultimo problema l'assessore Mattia promette di mettere mano già in questi giorni.

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