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Enna, da due a una sola stenografa: e scoppia polemica in Consiglio comunale

Altro colpo di spending review a Sala d'Euno e nel mirino finisce pure il presidente Bruno

ENNA. In consiglio comunale Giovanni Contino, gruppo misto ha aperto un nuovo fronte di polemiche e questa volta contro il segretario generale Serafina Buarnè. Ad inizio seduta, quella di mercoledì scorso, Contino ha stigmatizzato la decisione del segretario di sferrare un ulteriore colpo di spending review a Sala d'Euno: «Personale tagliato per le sedute di consiglio». In particolare il consigliere del gruppo misto ha lamentato che il numero delle stenografe è stato tagliato.
In ogni seduta si sono avvicendate da sempre due stenografe, in quella di mercoledì scorso ne era presente solo una. «Non è possibile - ha tuonato Contino - che il consiglio abbia così scarsa considerazione». Ha poi rincarato la dose: «Come una sola stenografa può rimanere concentrata in 7 o 8 ore di dibattito? Il segretario deve avere più rispetto e considerazione del consiglio. Questa decisione non va bene e deve essere immediatamente revocata».
Sulla vicenda preoccupato pure il consigliere del Pd Luigi Dello Spedale: «A questo punto vorrei capire se la seduta è legittima o meno?». Le rimostranze sono state forti tanto che Contino in segno di protesta ha preso posto nel tavolo delle stenografe per l'intera seduta. Pur sollecitata Serafina Buarnè non ha commentato e non ha risposto alle rimostranze dei consiglieri. Ma a Sala d'Euno si registra anche un'aria pesante nei confronti del presidente Maurizio Bruno. Alcuni consiglieri del Pd non perdono l'occasione per evidenziare eventuali scivoloni procedurali del presidente. In particolare il consigliere Dello Spedale quasi cerca l'occasione per puntare il dito contro Bruno. La ruggine è tanta e prende sostanza dalla seduta di elezione del numero uno di Sala d'Euno. In quell'occasione il candidato della minoranza Bruno superò quello di maggioranza Dello Spedale per un solo voto. Fecero gioco, ma contro il candidato Pd, i quattro o cinque franchi tiratori interni al partito di maggioranza relativa. A questo episodio va aggiunto che secondo i piddini sarebbe proprio Bruno il candidato designato da una parte della minoranza a sfidare Paolo Garofalo per la poltrona di primo cittadino. Sarebbe quindi in corso una "sacra battaglia" per evidenziare le eventuali incapacità, se ci sono, del presidente del consiglio. Si vota tra un anno e la campagna elettorale è già iniziata.

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