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Incendio lambisce la residenza del vescovo di Piazza Armerina

PIAZZA ARMERINA. Primo pericoloso incendio tra i boschi della città dei mosaici, con le fiamme che hanno lambito la residenza estiva del vescovo Rosario Gisana a Montagna Gebbia, rischiando di coinvolgere e danneggiare le strutture della Curia. Il fuoco si è sviluppato su alcune aree molto scoscese, con pendenze fino al 40 per cento, inaccessibili ai soccorritori, tanto che gli ispettori del Corpo Forestale del distaccamento della città dei mosaici hanno dovuto allertare un elicottero da Palermo per riuscire a domare il fronte incendiario. Il velivolo ha effettuato una trentina di lanci, impegnato per oltre cinque ore, rifornendosi di acqua presso un invaso utilizzato dal servizio antincendio della forestale. In tutto è di cinque ettari il terreno coinvolto dall’incendio, con danni riscontrati alle pinete del luogo, alla macchia mediterranea e ad alcuni fondi incolti. Intervenuti a supporto del Corpo Forestale anche gli uomini dei vigili del fuoco del comando provinciale di Enna, visto che i pompieri del distaccamento Bellia in quelle stesse ore erano impegnati in un altro intervento. Possibili danni a causa del fuoco anche alla stazione radio base di un gestore della telefonia mobile che si trova in cima al monte insieme ad altri ripetitori e ponti radio. Per fortuna il vento ha soffiato ad un certo punto in direzione diversa dal seminario estivo, rallentando l’avanzata delle fiamme e favorendo l’attività di spegnimento coordinata dagli uomini di via Muscarà. Qualche giorno fa era toccato ad alcuni terreni di contrada Ramursura andare a fuoco, con le fiamme che in quel caso avevano pericolosamente sfiorato un’azienda agricola. Anche in quel caso era stato richiesto l’intervento dell’elicottero, poi impossibilitato a giungere sul posto. Purtroppo la viabilità extraurbana non sempre in buone condizioni, ma anche una scarsa propensione dei privati ad effettuare un taglio preventivo dell’erbaccia con funzione parafuoco, finiscono spesso con dare un vantaggio alle fiamme. In entrambi i casi gli incendi sarebbero di natura dolosa.

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