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«Piazza Armerina avrà l’associazione antiracket»

PIAZZA ARMERINA. Entro giugno la città dei mosaici per la prima volta avrà un'associazione antiracket. Ad annunciarlo il presidente dell'associazione Antiracket di Gela, Renzo Caponetti, uno dei vincitori del premio «Rocco Chinnici», svoltosi al teatro comunale Garibaldi sabato sera. «Sono onorato e lusingato di ricevere un premio intitolato ad un uomo e magistrato di cui vado fiero, ringrazio tutte le forze dell'ordine e la Procura per la collaborazione continua che viene offerta alla nostra associazione», ha sottolineato il presidente Caponetti, costretto ancora ad essere sempre accompagnato dagli agenti di scorta.
«Entro fine giugno sono lieto di poter presentare l'associazione antiracket anche qui a Piazza Armerina, e sono contento di questo sia perché Piazza è una città di cultura, ma anche perché anche io sono originario di questa città visto che mio padre era piazzese», ha precisato Caponetti. Il Comune con una propria delibera settimane fa aveva deciso di aderire all'associazione antiracket «Gaetano Giordano» di Gela, dando il via libera all'apertura di una sede dell'organizzazione anche nel centro piazzese. Già l'anno scorso la Prefettura aveva auspicato che vi fosse nella provincia "una maggiore presenza di associazioni antiracket per allargare il fronte della reazione nella lotta al racket". Alcuni episodi inquietanti ai danni di imprenditori e le indagini condotte a livello provinciale dalla Procura di Enna avevano suggerito di alzare il livello di attenzione nei comuni dell'ennese. All'apertura di uno sportello contro il pizzo nella città dei mosaici l'associazione gelese lavorava da diversi mesi, così come era avvenuto per un'altra sede nell'ennese. Un risultato al quale si arriva dopo diverse riunioni alla Prefettura di Enna cui hanno preso parte nell'ultimo anno, oltre ai vertici delle forze dell'ordine, il Comune armerino e l'associazione «Giordano», componente nazionale della Fai, la federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiana. Per il sindaco Miroddi l'occasione per rispondere alle polemiche dei mesi scorsi, quando l'amministrazione comunale, anche per risparmiare sulle spese generali, aveva deciso di non insistere sulla costituzione di parte civile in un procedimento penale per estorsione che vede alcuni imprenditori piazzesi tra le vittime.

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