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Enna, la protesta dei giudici onorari: "Duecento udienze a rischio"

ENNA. Al Tribunale di Enna sono a rischio duecento udienze, fra penale e civile, per l'astensione dai processi proclamata dalla Federmot, la Federazione dei magistrati onorari di tribunale. Fino a sabato incroceranno le braccia quasi tutti i giudici onorari di tribunale (got) e i viceprocuratori onorari (vpo): a Enna, contrariamente a ciò che accade nella maggior parte dei tribunali dell'Isola, l'adesione alla protesta è quasi unanime. "Per quanto ci riguarda - spiega un vpo - abbiamo aderito tutti, tranne uno. Salterà tutto, a meno che non mandino i giudici togati a sostituirci". I motivi della serrata sono legati agli annunci del ministro della Giustizia Andrea Orlando, un pacchetto di provvedimenti destinato a sottrarre prerogative, competenze e retribuzioni ai magistrati onorari. È stato annunciato che giudici onorari di tribunale e giudici di pace saranno accorpati e decadranno dall'incarico dopo 12 anni; che le competenze, al di fuori delle materie già devolute ai giudici di pace, "saranno limitate all'assolvimento di compiti meramente preparatori all'esercizio della funzione giurisdizionale o all'attività del pubblico ministero di ruolo", e che la retribuzione sarà "vincolata al raggiungimento di obiettivi predefiniti, senza riconoscimenti assicurativo-previdenziali". "Got e Vpo hanno un'altra idea della giustizia - spiega un magistrato della provincia -. I loro modici compensi sono fermi da anni, ma questo non ha impedito loro di sostenere, unitamente alla magistratura di pace, il peso di oltre metà del contenzioso civile e penale. Ritengono quindi di poter dire qualcosa sul rilancio della giustizia ordinaria, se sarà concesso loro di essere ascoltati". I magistrati onorari affermano di essere e "voler continuare a essere servitori dello Stato e della funzione giurisdizionale". "Non siamo invece, e non saremo mai, persone disponibili a servire altri padroni o altre funzioni - concludono gli esponenti della Federmot -. Per questo i magistrati onorari di tribunale si asterranno dal servizio, per difendere non tanto la propria dignità, ma l'indipendenza della funzione giurisdizionale e di chiunque concorra al suo esercizio, nel prevalente interesse dei cittadini e degli utenti della giustizia ordinari".

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