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Ospedale di Nicosia, giro di vite sul personale

NICOSIA. A rischio la sopravvivenza dell'ospedale Basilotta. Il direttore sanitario Madonia chiede al commissario straordinario dell'Asp di Enna "di adottare drastici provvedimenti di restrizione dell'attività ospedaliera assicurata". E la Fials - Medici presenta una terza denuncia alla Commissione Europea. La preoccupante nota è stata recapitata al dirigente provinciale della Fials Francesco Castelli, firmatario di tutti gli esposti redatti dal legale dell'organizzazione sindacale Giuseppe Agozzino contro i turni massacranti di lavoro cui sono sottoposti i dirigenti medici del locale nosocomio a causa dello sforamento sistematico del limite di legge di 10 turni mensili per medico previsti dal CCNL per la pronta disponibilità. Con questa nuova denuncia, la terza, il legale del sindacato sottolinea che dall'incontrovertibile tenore letterale della nota del 25.5.2014 a firma di Madonia, si è manifestata l'intenzione di ricorrere al rimedio della "restrizione dell'attività ospedaliera", in pratica alla chiusura di uno o più servizi ospedalieri se non dell'intero ospedale.
«Quindi - scrive Agozzino - anziché richiedere l'adozione di provvedimenti volti a far fronte alle criticità dei turni di lavoro dei medici, si propone nientemeno che la chiusura dei servizi o dell'intero ospedale». La denuncia è stata inviata oltre che al Ministro della Salute e all'assessore Borsellino, anche al Presidente della Repubblica, per evitare, come si legge nella nota, quindi "la disorganizzazione del lavoro presso l'ospedale di Nicosia, totalmente imputabile all'Azienda e alla Regione Siciliana, ricada a danno dei cittadini e del diritto alla tutela della salute pubblica». Nella denuncia che è stata presentata alla Commissione Europea si chiede anche che "la richiesta e la successiva eventuale adozione di un abnorme ed arbitrario provvedimento di ridimensionamento o di chiusura dell'ospedale di Nicosia, come conseguenza delle denunce alla Commissione Europea da parte della Fials Medici, pone la ASP di Enna al di fuori del diritto nazionale e comunitario, soprattutto nel momento in cui vi è pendente la richiesta di apertura del procedimento di infrazione davanti alla stessa Commissione Europea ed inoltre è già intervenuto il Ministro della Salute, che ha invece invitato l'assessore alla salute della Regione Siciliana a valutare "ogni ritenuta necessaria iniziativa in merito alle situazioni lamentare" negli esposti.

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