Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Piazza, è allarme bracconieri al bosco «Bellia»

PIAZZA ARMERINA. Bracconieri in azione all’interno del bosco Bellia, con l’installazione di numerose trappole per conigli. Soltanto che a finire in uno dei “lazzoli”, i cappi artigianali realizzati con il fil di ferro, è stato un cucciolo meticcio, rimasto con una delle zampe imprigionato in pieno bosco. Sono stati i guaiti disperati dell’animale, per ore rimasto legato al cappio, ad attirare alcuni volontari animalisti della Lav, la lega antivivisezione, i quali si sono portati sul posto ed hanno liberato il cane randagio, prestandogli le prime cure, tranquillizzandolo e salvandolo da guai ben peggiori. Più l’animale si muoveva con forza, impaurito, per tentare di liberarsi, e più il cappio si stringeva alla zampa, provocandogli dolori molto forti. Subito è scattata una segnalazione agli uomini del Corpo Forestale della città dei mosaici. Gli investigatori del distaccamento piazzese di via Muscarà, coordinati dal comandante Roberto Franchino, hanno effettuato un immediato sopralluogo tra la vegetazione e gli eucaliptus della zona, scoprendo ben otto trappole artigianali per la caccia illegale al coniglio, tutte sottoposte a sequestro giudiziario. Tutte le trappole erano ben mimetizzate con l’uso di vegetazione e collocate lungo le vie di accesso alle tane, lontane da occhi indiscreti. Il sequestro è stato convalidato dalla magistratura del tribunale di Enna che coordina le indagini. Non si esclude la presenza di altri congegni con l’uso di fil di ferro o rame disseminati nella zona. Una denuncia contro ignoti è stata sporta all’autorità giudiziaria dagli agenti del Corpo Forestale con le accuse di maltrattamento di animali e attività venatoria con mezzi non consentiti. Il cucciolo ferito è stato assegnato in custodia ai volontari della Lav, sezione di Piazza, guidati da Lorena Sauli, sta abbastanza bene e non ha riportato ferite gravi. Indagini sono in corso per tentare di risalire agli autori delle rudimentali trappole, anche se non è facile riuscire ad individuare i responsabili, vista la vastità dell’area boschiva interessata. Proprio nel periodo estivo si rincorrono i controlli da parte degli agenti del distaccamento sul territorio, dove si intensifica l’attività dei bracconieri, i quali non potendo utilizzare i fucili da caccia spesso usano prima i bocconi avvelenati per i cani, per evitare che i conigli possano diventare selvaggina per i randagi, e poi disseminano il territorio di “lazzoli” killer per catturare i conigli. In futuro potrebbero essere collocate delle telecamere nascoste tra i cespugli per tentare di beccare i cacciatori fuorilegge con le mani nel sacco. La zona del Bosco Bellia è molto frequentata dagli appassionati della corsa campestre e della mountainbike, ma anche dai numerosi amanti delle passeggiate all’aria aperta, e l’appello agli sportivi è quello di aiutare le forze dell’ordine nel caso di “movimenti” ritenuti sospetti nel sottobosco. Non è la prima volta che l’attività dei bracconieri viene scoperta all’interno della riserva naturale orientata Bellia-Rossomanno-Grottascura.

Caricamento commenti

Commenta la notizia