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Enna, femminicidi e violenze: pronta sede per l’osservatorio provinciale

ENNA. Si è insediato in Prefettura l'Osservatorio provinciale sulla violenza di genere, per compiere interventi mirati alla prevenzione e all'assistenza delle vittime.
In una provincia da tempo al centro delle cronache per il barbaro omicidio della ventenne Vanessa Scialfa, a opera del fidanzato Francesco Lo Presti, in Prefettura è stato elaborato e sottoscritto (il 7 novembre) il protocollo d'intesa che istituisce l'Osservatorio.
Adesso dunque si è insediato, allo scopo di compiere iniziative di formazione e informazione degli operatori coinvolti nell'assistenza alle vittime e nel contrasto dei casi di violenza.
La prima riunione dell'Osservatorio è stata presieduta dal viceprefetto vicario Tania Giallongo, con il giudice Marika Motta del Tribunale, l'assessore di Enna Angela Marco, il capo di gabinetto della Questura Giada Pecoraro, il capitano della compagnia di Enna dei carabinieri Daniele Puppìn, il tenente della Guardia di Finanza Vittorio Di Bernardo, la docente dell'università Kore Agata Ciavola, l'avvocato Eleanna Parasiliti e le dottoresse Loredana Disimone per l'Azienda sanitaria provinciale, Anna Maria Dirosa Placa della Commissione Pari Opportunità della Provincia, Antonia Buscemi della Provincia e Maria Grasso del Centro Antiviolenza di Piazza Armerina.
«L'insediamento dell'Osservatorio - spiegano dalla Prefettura - ha rappresentato una prima occasione di confronto per individuare le linee operative e le iniziative prioritarie da adottare ai fini della concreta attuazione del protocollo e, in particolare, in tema di informazione, formazione e sensibilizzazione sul fenomeno della violenza di genere».
È emersa poi la necessità di condividere tutti i dati, perché l'Osservatorio possa essere operativo come «punto di raccordo e di confronto interistituzionale, di programmazione, valutazione, monitoraggio e misurazione dei dati sul fenomeno delle vittime di abusi».
È emersa l'esigenza, in pratica, di creare una rete di assistenza accessibile a tutti in grado di far emergere situazioni di abuso e di maltrattamenti e dare assistenza alle vittime. E di creare una campagna di formazione e divulgazione per fare prevenzione, da accompagnare al contrasto e alla repressione del fenomeno. J. Tr.

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