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«Sono assistente sociale»: deruba pensionata a Leonforte

LEONFORTE. Si introduce in casa di un'anziana spacciandosi per «assistente sociale» del Comune, le promette un aumento della pensione e la deruba. Dopo le tre truffe agli anziani avvenute a Enna, il nuovo caso ha visto come vittima una donna di 87 anni che vive sola nel corso Umberto a Leonforte. La truffatrice ha agito con spregiudicatezza, in una zona centralissima dove sarebbe bastato un urlo per richiamare decine di persone. Ma non ha corso rischi.
«Sono del Comune, signora, apra!», le avrebbe detto suonando il campanello.
Poi avrebbe intavolato una discussione cordiale, fingendo di essere lì per dare una mano all'anziana, di fronte a fantomatici problemi che si sarebbero verificati nell'erogazione dei servizi sociali e della pensione. A un certo punto con una scusa, chiedendo di andare in bagno, si è introdotta nella camera da letto e l'ha derubata.
L'anziana aveva 1.500 euro in contanti e vari, tanti, gioielli. Dopo che la truffatrice se n'è andata, la donna ha chiamato al Comune, chiedendo se avessero davvero mandato qualcuno, poi ha composto il 113. Giunti a casa sua, gli agenti del commissariato di Leonforte, diretti dal vicequestore Salvatore Tognolosi, le hanno fatto controllare se mancasse qualcosa, e quel punto si è resa conto del furto. Gli agenti stanno sentendo possibili testimoni e valutando le immagini a circuito chiuso dei negozi della zona, che probabilmente saranno mostrate anche all'anziana, per trovare la responsabile. È il quarto episodio, si diceva, nelle ultime settimane.
A Enna sono entrate in azione due donne ben vestite, che hanno colpito due volte con la stessa dinamica: si sono spacciate per dipendenti pubblici - assistenti sociali o «addette al calcolo della Tarsu», la tassa per i rifiuti - promettendo che, grazie a loro, avrebbe pagato meno tasse. Si sarebbero finte amiche per carpire la fiducia delle vittime, scappando via dopo aver rubato soldi o gioielli. L'ultimo raggiro, stavolta opera di un uomo sulla quarantina, è avvenuto nella tarda mattinata di giovedì a Enna.
La vittima, un'anziana, stava camminando sola in via dello Stadio. Le si è accostato un furgone: «Sono Alessandro, l'amico di tuo figlio, come stai?». Le avrebbe raccontato di essere disperato, chiedendo in prestito del denaro, perché doveva assolutamente pagare 1.800 euro entro quella mattina. Impietositasi, l'anziana avrebbe prelevato 250 euro dal bancomat e glieli avrebbe consegnati. Poi ha scoperto che era una truffa. Sugli episodi di Enna indagano i carabinieri della stazione e del Norm. E il colonnello Baldassare Daidone, comandante provinciale dell'Arma, invita gli anziani a denunciare qualsiasi cosa accada, oltre a lanciare un appello a farsi avanti diretto a chiunque possa aver visto qualcosa.

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