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Nessun abuso sulle assunzioni: assolta l’ex sindaco di Pietraperzia

PIETRAPERZIA. Assoluzione piena per l'ex sindaco Caterina Bevilacqua e tre suoi funzionari, imputati per abuso d'ufficio in relazione alle loro assunzioni a tempo determinato. Il Tribunale di Enna dunque ha assolto, oltre all'ex primo cittadino, anche Paola Maria Giuseppa La Monica, Calogero Centonze e Filippo Marino, imputati di concorso in abuso d'ufficio (erano tre diverse imputazioni, contestate a ciascuno degli assunti "in concorso" con l'ex sindaco). Si chiude così il processo che era scaturito dalla denuncia di un sindacato, a seguito delle tre assunzioni, realizzate "ad intuito personae". L'accusa era di averli assunti senza le procedure di reclutamento pubblico, circostanza che, hanno sostenuto sin dall'inizio la Bevilacqua e gli altri imputati, è perfettamente legale. L'ex sindaco è difeso dall'avvocato Giuseppe Dacquì. I fatti per cui i tre imputati sono stati rinviati a giudizio risalgono al periodo tra l'agosto del 2005 e il dicembre del 2007. E adesso il Tribunale, presieduto da Giuseppe Tigano, giudici a latere Alessandra Maria Maira e Marco Minnella, ha accolto le tesi dei difensori, emettendo sentenza di assoluzione con formula piena. La Monica, difesa dall'avvocato Franco Nicoletti, era stata assunta con contratto a tempo determinato per la copertura del posto vacante esistente in pianta organica di funzionario amministrativo, fino alla scadenza del mandato del sindaco. Anche Centonze, difeso dall'avvocato Mauro Valerio Di Carlo, era stato assunto con contratto a tempo determinato, per la copertura di un posto vacante in pianta organica di capo settore economico, sempre fino alla scadenza del mandato del primo cittadino; e così pure Marino, difeso anch'egli dall'avvocato Di Carlo, assunto in veste di funzionario contabile. Le difese, come detto, hanno sostenuto sin dall'inizio che le nomine era fiduciarie, dunque non c'era nulla di illegale, tant'è che in passato s'era già fatto così. Per questo procedimento furono indagate anche delle altre persone, che però erano state già prosciolte in sede dell'udienza preliminare dal gup. «L'assoluzione conferma il comportamento assolutamente legittimo della giunta guidata dalla Bevilacqua - afferma l'avvocato Dacquì -. La sentenza ci soddisfa ampiamente, perché chiude una volta per tutte questo procedimento». Anche l'avvocato Nicoletti, per conto di La Monica, si dichiara «molto soddisfatto della sentenza». «Fa giustizia - aggiunge - della realtà dei fatti e pone fine a una vicenda che ha tanto amareggiato le persone coinvolte». L'avvocato Di Carlo, legale di Centonze e Marino, dal canto suo sottolinea di non aver «mai avuto dubbi sulla correttezza dell'operato» dei suoi assistiti. «Ho sempre confidato nell'assoluzione - conclude - e l'esito favorevole del processo ci soddisfa ampiamente».

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