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"Avrebbe preso 300 mila euro dalle casse della scuola", rinvio a giudizio per ex preside di Piazza

PIAZZA ARMERINA. L'ex preside dell'Istituto tecnico per Geometri Leonardo da Vinci Giovanni Scollo è stato rinviato a giudizio per peculato.
Lo ha deciso il Gup di Enna Vittorio La Placa, ieri al termine dell'udienza preliminare. Scollo sarà processato a partire dal prossimo 20 ottobre dinanzi al Tribunale collegiale di Enna. Secondo la Squadra Mobile e la Procura di Enna, Scollo e l'ex direttore amministrativo Giovanni Delle Cave avrebbero fatto fuori quasi 300 mila euro in nove anni dai conti della scuola.
La richiesta di rinvio a giudizio è stata depositata dal pm Marco Di Mauro. Delle Cave, reo confesso e principale accusatore dell'ex dirigente scolastico, da qualche tempo ha patteggiato 20 mesi di reclusione. E adesso si è costituito parte civile, assistito dall'avvocato Giovanni Palermo, per l'accusa, contestata a Scollo, di estorsione e ingiurie. L'ex preside, che è difeso dagli avvocati Antonio Impellizzeri e Marco Di Dio Datola, è accusato di aver indotto Delle Cave, minacciando di denunciarlo, a firmare una dichiarazione e assumersi l'intera responsabilità delle appropriazioni indebite di soldi della scuola. Nell'ambito dell'inchiesta, Scollo e Delle Cave erano anche arrestati ai domiciliari dalla Polizia e poi scarcerati.
Il nocciolo della vicenda è la grave accusa, contestata "in concorso tra loro" a entrambi (per cui Delle Cave ha patteggiato), di peculato: avendo "il possesso o comunque la disponibilità dei fondi per le spese ordinarie della scuola", i due si sarebbero appropriati "della somma complessiva di 297.825,13 euro", usando i soldi "per fini personali, tra cui diversi viaggi all'Estero per scopi di piacere", fra il 2001 e il 2010. L'udienza preliminare, va precisato, mirava solo a verificare se ci fossero i presupposti per andare a giudizio, la sostenibilità delle accuse, non la loro effettività o sussistenza. Scollo si è sempre professato innocente, totalmente estraneo a ogni addebito e vittima di accuse false.
E l'avvocato Impellizzeri fa notare che, nel merito, si entrerà solo al processo. "La natura giuridica del rito dell'udienza preliminare, istituzionalmente, in un caso come questo, preclude al cittadino di dimostrare la propria innocenza - spiega il penalista - perché ha maglie molto strette. Ma siamo pienamente fiduciosi nella verifica dibattimentale, che si preannuncia molto complessa e articolata: presenteremo una nutrita lista testimoniale e una corposa documentazione, che dimostrerà l'innocenza del nostro assistito".

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