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Ospedale di Nicosia nel caos, poco personale e «saltano» gli interventi

NICOSIA. Ancora disservizi al Basilotta dove da ieri, e a riferirlo sono gli utenti, non sono stati effettuati gli interventi programmati. L’attività operatoria è bloccata per il grave sottodimensionamento d’organico degli anestesisti perché ce ne dovrebbero essere 8 e ce ne sono solo 3 compreso il primario. Un sottodimensionamento che va avanti da qualche mese e che rende impossibile garantire turni e reperibilità del Basilotta ma anche un giorno di sala operatoria al Ferro – Capra – Branciforti di Leonforte. Così nel nosocomio cittadino da ieri vengono garantite solo le urgenze e le emergenze. E pare che il disservizio continuerà fino a quando non verrà integrato l’organico.
Quello del sottodimensionamento dell’organico è un problema che l’ospedale Basilotta vive da molto tempo e in maniera trasversale in molti reparti. Da anni l’unità operativa di Radiologia, ma è solo il caso più gravo e non l’unico, vive un drammatico sottodimensionamento d’organico che ha fatto registrare parecchi disagi e disservizi all’utenza, soprattutto esterna, e che qualche mese fa ha portato pure a tre esposti, alla Corte europea, contro i turni massacranti di lavoro cui sono sottoposti a causa dello sforamento sistematico del limite di legge di 10 turni mensili per medico previsti, dal Contratto collettivo nazionale, della pronta disponibilità.
E se la situazione più grave si registra in Radiologia, con sole due unità mediche e l’impossibilità delle prestazioni esterne, non va meglio in Anestesia e in Chirurgia.
La prima denuncia era stata inviata il 7 aprile alla Commissione Europea dai sindacati Fials medici e Fesmed. Poi anche i medici dell’unità operativa di chirurgia del Basilotta avevano denunciato, al ministro della Salute e all’assessore Borsellino, la critica situazione dei turni di pronta disponibilità cui sono sottoposti. Ma nonostante l’esposto, redatto dall’avvocato Giuseppe Agozzino che assiste gli operatori, sia stato presentato a metà aprile scorso Ministero e assessorato regionale alla Salute non hanno mai risposto e la situazione, nonostante la direzione ennese dell’Asp avesse dato ampie rassicurazioni nell’ottica di un potenziamento dell’ospedale, di voler risolvere il grave sottodimensionamento d’organico, non si è registrato nessun miglioramento.

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