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Dalla Fia arriva la concessione della licenza per l'autodromo di Pergusa

ENNA. Nel momento più difficile della sua oltre cinquantennale storia, da un punto di vista finanziario per l’autodromo di Pergusa arriva finalmente un importante riconoscimento sportivo di carattere internazionale.
Infatti dalla Fia, la Federazione internazionale automobilistica, è arrivata la conferma della concessione della licenza per l’autodromo ennese. Ma non solo. La licenza dice a chiare lettere che l’autodromo di Pergusa può ospitare qualsiasi manifestazione internazionale tranne che le gare ufficiali di Formula Uno mentre, invece, può ospitare dei test della massima categoria. A confermarlo è lo stesso presidente dell’Ente Autodromo di Pergusa, Tullio Lauria, che tra l’altro conferma anche che la gara internazionale di Gran Turismo del prossimo 28 settembre, anche con la difficile situazione finanziaria in cui si trova l’Ente Autodromo, viene confermata. Quindi un riconoscimento non di poco conto visto che in Italia ad avere questo tipo di licenze sono pochi circuiti automobilistici, e da Roma in già lo ha solo quello di Pergusa.
Ma tutto ciò cozza con una situazione finanziaria non certo florida. Infatti ad oggi dalla Regione non è stato concesso nessun contributo per l’attività 2014. Ad oggi a garantire la vita dell’ente dovrebbero essere le quote versate dagli enti soci del Consorzio Ente Autodromo, che sono il Comune di Enna, la Provincia, la Camera di Commercio e l’Aci. Ma non tutti però, vista anche la difficile situazione finanziaria che vivono gli enti pubblici, versano con regolarità le quote. Fortunatamente ci sono delle attività di aziende private come ad esempio la Pirelli, che garantiscono all’ente delle importanti entrate per dei test effettuati per circa 100 giorni l’anno sull’autodromo, mentre ci sono in cantiere anche altre iniziative che potrebbero portare ad incassare altre somme, anche se l’ente soffre forse di eccessiva burocrazia che molto spesso frena l’organizzazione di manifestazioni imprenditoriali anche non motoristiche. Da tempo si parla della necessità di modificare lo statuto dell’ente in modo da poter facilitare l’ingresso nel Cda di soggetti privati che potrebbero essere interessati alla gestione della struttura. Ma per passare dalle parole ai fatti ci si mette spesso in mezzo una politica «stonata» che blocca tutto o che sta a guardare e si comporta come l’orchestra sul Titanic. Continua a suonare mentre la nave affonda.

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