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Comune di Enna, conti ok:
risparmio di quasi 2 milioni

ENNA. Settimana scorsa il consiglio comunale ha provveduto ad approvare il bilancio consuntivo 2013 che ha segnato entrate per 34.045.334,15 euro mentre le spese hanno toccato quota 32.538.425,68 euro. L'amministrazione, rispetto all'anno precedente ha incassato circa un milione in più mentre invece ha risparmiato oltre un milione e 800 mila euro. Un risultato che non può che essere segnato come positivo che non pone i conti del Comune a rischio e che non evidenzia grandi criticità. Grava solo il macigno Ato rifiuti che se esplode può portare al dissesto tutti e venti i comuni dell'ennese. «Abbiamo lavorato - dice l'assessore al Bilancio Vittorio Di Gangi - prima alla razionalizzazione dei servizi e adesso stiamo accelerando per aumentare le entrate». E quindi tasse in più? «Vogliamo impegnare a pagare chi è nelle condizioni di farlo. Lavoriamo per rendere più equa la contribuzione. Lo abbiamo sperimentato con l'addizionale Irpef. Continuiamo su questo solco». E parlando di entrate non si può non sottacere il disimpegno che di fatto c'è stato da parte dello Stato nei confronti degli enti locali. Basti prendere ad esempio i trasferimenti al Comune di Enna che rappresenta un caso simile a mille altri. In tre anni dal 2011 al 2013 l'impegno dello Stato nei confronti del Comune è sceso di oltre 7 milioni e 700 mila euro su un trasferimento originario di circa 9 milioni e 236 mila euro. Nel particolare ecco le somme trasferite: 9 milioni 236 mila euro nel 2011; 7 milioni 618 mila euro nel 2012; un milione 475 mila euro nel 2013. "Sono dati - dice il sindaco Paolo Garofalo - chiari che rilevano come la manovra finanziaria dello Stato sia pesata per l'80 per cento sugli enti locali e per il resto sullo stesso Stato e sulle Regioni". E' venuto a mancare anche il sostegno della Regione che nel triennio considerato ha fatto mancare al Comune qualcosa come un milione e 800 mila euro circa. Ecco i dati. Nel 2011 palazzo d'Orleans trasferì all'amministrazione comunale 9 milioni e 236 mila euro; nel 2012 il trasferimento venne ridotto a 7 milioni e 618 mila euro. Ancora meno nel 2013 con un flusso di 3 milioni e 446 mila euro. Per farla breve in tre anni Stato e Regione hanno fatto mancare risorse al Comune per circa 9 milioni e 500 mila euro su una somma che nel 2011 segnava 14 milioni 574 mila euro. "Nonostante tutto - conclude il sindaco - siamo riusciti a mantenere i servizi prestati alla comunità". I dati parlano chiaro c'è l'intenzione, nemmeno tanto velata dello Stato, di interrompere del tutto il flusso dei trasferimenti ai Comuni. Probabilmente qualcosa rimarrà ma come è già chiaro fin d'ora ogni trasferimento sarà residuale. Questo vuol dire che le comunità locali devono imparare ad auto sostentarsi; ad autofinanziare i servizi prestati. "E' necessario anche - conclude l'assessore Di Gangi - che le entrate crescano senza per questo tartassare una cittadinanza che già paga tanto". Altro compito che s'impone per l'amministrazione è tentare di "spillare" a Stato e Regione, e perché no Comunità europea, ogni risorsa possibile per sostenere le casse. Ecco perché oltre a dotarsi di un parco progetti pronto per la richiesta di finanziamenti, il Comune si vuole dotare di professionisti capaci di far entrare somme dai tanti contenziosi aperti con gli enti.

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