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Enna, i turisti scelgono la campagna

Cresce il numero di visitatori provenienti da Francia, Spagna e Paesi Bassi, soprattutto da Belgio e Olanda, mentre è sceso vistosamente il numero di tedeschi

ENNA. «Il turismo da noi è culturale. Negli agriturismi vengono moltissimi francesi e spagnoli, pochi italiani». Secondo Nietta Bruno, presidente del Consorzio Agriturismi di Enna, l'attività delle aziende agrituristiche ennesi è in netta ripresa rispetto all'anno scorso. Afferma di non avere a disposizione dei dati percentuali, anche perché l'elaborazione delle statistiche non è competenza del consorzio.
Ma la sua analisi, condivisa da diversi titolari di aziende, emerge dallo studio di un campione limitato di imprese. «C'è un aumento importante del numero di clienti, per la maggior parte stranieri - prosegue -. Cresce il numero di visitatori provenienti da Francia, Spagna e Paesi Bassi, soprattutto da Belgio e Olanda, mentre è sceso vistosamente il numero di clienti tedeschi. Vengono per un turismo culturale, ma la maggior parte dei visitatori si lamenta del biglietto unico per la Villa Romana del Casale, il sito di Morgantina e il Museo Archeologico.
E questo perché la maggior parte rimane qui solo una notte: non fa in tempo a vedere tutto; inoltre il turista vuol sentirsi libero di andare dove e quando vuole».
Il biglietto unico, si ricorda, è stato istituito dalla Regione nel 2013 «al fine di incrementare e diversificare i flussi turistici sul territorio». È valido per tre giorni, ma molte persone, venendo a Enna solo per un giorno, non riescono a fare in tempo a spostarsi tra Piazza Armerina e Aidone per vedere tutto. E si lamentano.
«L'altra lamentela riguarda il fatto che non è previsto l'acquisto del biglietto online, il che è indubbiamente un disagio - aggiunge la presidentessa del Consorzio -. Alcuni ci hanno riferito di essere stati costretti a fare lunghe code sotto il sole per comprare il biglietto: l'acquisto del biglietto su internet sarebbe un importante passo avanti».
Dunque c'è ripresa nel settore agrituristico, una buona notizia che conferma, in un certo senso, le ottimistiche supposizioni legate all'incremento delle strutture presenti in provincia, reso noto a maggio dalla Regione. Il dato, si ricorda, segnava un incremento per quest'anno anche del numero di posti letto e di posti disponibili per la ristorazione.
«Questo turismo - spiega ancora la presidentessa - generalmente va avanti da aprile alla fine di ottobre. Settembre e ottobre sono i mesi migliori, perché tanti turisti stranieri, convinti che in Sicilia ci sia troppo caldo nei mesi estivi, prediligono questo periodo. Va bene da aprile a giugno, benino a settembre, meno a luglio, perché la gente va a mare».
Continuano a mancare quasi totalmente, quantomeno negli agriturismi, i turisti russi. Sul tema la Bruno non si esprime. Secondo quanto spiegano gli esperti delle agenzie di viaggio, però, i turisti provenienti dalla Russia - che fra l'altro hanno cominciato a girare il mondo solo da pochi anni e non hanno lo stesso modo di vivere il turismo che hanno francesi o olandesi - cercano altro: alberghi, meglio se grosse strutture alberghiere di extralusso. È un turismo diverso che, stando all'opinione spassionata dei tour operator, non ha molto a che vedere con la cultura.

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