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Piazza, scoperto uno scheletro a «Sophiana» vicino alla Villa Romana

PIAZZA ARMERINA. Scoperto uno scheletro da un team di studiosi nello scavo in corso all'interno dell'area archeologica di Sophiana, antico agglomerato urbano del III secolo dopo Cristo, a pochi chilometri dalla Villa Romana del Casale.
Le attività di scavo a cura dell'università di Messina, con il supporto scientifico della Penn University e della Cambridge University, hanno portato alla luce quelli che potrebbero essere i resti di un'antica sepoltura di una necropoli romano-bizantina. Sono in corso le fasi di recupero dello scheletro, mentre presto potrebbero essere effettuati i primi esami scientifici per datare il periodo storico nel quale fu sepolto il misterioso abitante di Sofiana. Siamo solo alle primissime fasi del rinvenimento del reperto, così come confermato dalla direzione del Parco Archeologico della Villa Romana. A Sofiana si stanno indagando da alcune settimane le fasi bizantine e medievali costruite sugli strati romani precedenti. Doveva esserci una forte correlazione per un lungo periodo tra la lussuosa e ricca vicina dimora della Villa Romana e la stessa Sofiana, località situata a 6 chilometri a sud della Villa, considerata un'importante stazione lungo l'itinerario romano che da Agrigento portava a Catania. Gli scavi precedenti avevano già portato alla luce un impianto termale del II-III secolo dopo Cristo, intorno al quale si sviluppò un consistente abitato. Trovate nella zona anche una basilica a tre navate e una necropoli romano-bizantina con decine di sepolture e il rinvenimento si numerosi reperti. Il servizio museo regionale della Villa Romana del Casale aveva consegnato l'area di scavo alcune settimane fa al professore Francesco La Torre dell'università di Messina e al professore Emanuele Vaccaro, che collabora con l'università di Cambridge. Ed era stata effettuata la pulitura del sito di scavo interessato dalle nuove indagini scientifiche. I lavori si concluderanno presumibilmente il 20 settembre ed a breve dovrebbero essere resi noti quelli che vengono definiti "nuovi rinvenimenti". "Vogliamo così organizzare momenti di interscambio culturale e di confronto fra le due realtà archeologiche dell'istituendo parco della Villa", ha sottolineato l'architetto Rosa Oliva, direttore del Parco Archeologico.

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