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Enna, Tribunale udienze al via
senza metal detector e barra ai parcheggi

Sono riprese le udienze , ma si fa attendere il nuovo dispositivo di sicurezza e restano scoperture nell’organico

Sono riprese le udienze in Tribunale, ma si fa attendere il nuovo dispositivo di sicurezza e restano delle scoperture nell'organico di giudici e cancellieri. Sono riprese lunedì e martedì cause civili, del lavoro e processi penali, dopo la pausa estiva delle udienze (dal 1 agosto al 15 settembre, periodo durante il quale il Tribunale è rimasto comunque aperto). I primi processi penali si sono svolti dinanzi ai giudici monocratici, più di cento udienze. Il collegio penale invece riprenderà lunedì prossimo.
Il metal detector per ora resta spento
Tardano ancora l'attivazione dei dispositivi di sicurezza previsti per limitare i rischi per i magistrati - impegnati in indagini e processi delicatissimi, anche per reati gravi come associazione mafiosa, traffico di droga, sequestri e omicidi - e i testimoni. Resta ancora spento il metal detector, che pure è stato sistemato da settimane all'ingresso. Non sono ancora stati installati inoltre i previsti allarmi ai maniglioni antipanico delle porte laterali, previsti per evitare che qualcuno possa aprire facendo entrare le persone senza passare dal rilevatore di metalli. Il Comune ha già svolto la gara d'appalto per le nuove videocamere, ma attualmente sono attive solo quelle già installate in passato. Inoltre il posteggio del lato Sais, utilizzabile solo dai magistrati, ancora non è delimitato da una barra automatica, come previsto, ma solo da una catena e un catenaccio.

L'inizio dei processi: a giorni c'è Pandemia
Fra le sentenze più attese, il 30 settembre si attende la fine del processo "Pandemia", su un caso di prostituzione minorile scoperto dalla Squadra Mobile, che ha liberato una quindicenne di Enna da un turpe giro di rapporti sessuali a pagamento con diversi adulti, fra cui almeno tre pensionati ultrasettantenni. Approda in appello a fine mese il processo "Clapton", su un giro di spaccio di cocaina nella "Enna bene" scoperto dalla Polizia nel 2007. A giorni riprenderà, giunto alle battute finali, il processo che vede alla sbarra a Enna un meccanico ed una guardia giurata di Valguarnera, per violenza sessuale ai danni di una ragazzina di 15 anni.

Si riprende a corto di magistrati e cancellieri
C'è ancora carenza nell'organico delle cancellerie, dove mancherebbero almeno due alti funzionari. Poi c'è la questione dei giudici: in organico, dopo l'accorpamento di Enna con Nicosia, ci dovrebbero essere 17 giudici, ma in realtà sono solo 12 (il tredicesimo giudice togato è ancora applicato temporaneamente a Gela). A questi, chiaramente, si aggiungono il presidente e il giudice del lavoro. Nella Procura, invece, un sostituto a turno viene applicato, da qualche mese, a Caltanissetta, dove mancano quasi totalmente i pm della Procura minorile. Nel pool del Procuratore Calogero Ferrotti, attualmente, ci sono così sette pm su nove (l'ottavo di fatto non c'è perché va in applicazione).

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