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Forestali, è stato di agitazione a Enna

ENNA. Proclamano lo stato di agitazione del comparto forestale, in sofferenza finanziaria e con a rischio i livelli occupazionali. Mancherebbero infatti al comparto qualcosa come 30 milioni di euro che potrebbero portare alla sospensione dei lavoratori. Ad affermarlo il segretario regionale di Ugl Agricoli- Forestali Franco Arena, a margine dell'audizione della commissione Bilancio e Finanze dell'Ars.

«Il caos nei conti della Regione siciliana emerso nel corso dell'audizione dello scorso 18 settembre in commissione Bilancio e Finanza all'Ars - commenta il segretario regionale di comparto dell'Ugl - rischia di ripercuotersi drammaticamente sui lavoratori e sulle giornate lavorative previste per legge che potrebbero non essere effettuate». Gli addetti del servizio antincendio boschivo potrebbero non raggiungere le giornate minime pari a 151,così come i settantottisti, che hanno effettuato tra le 10 e venti giornate di lavoro a seconda del distretto di appartenenza, rischiano seriamente di non effettuare le 78 giornate di lavoro. Solo in provincia di Enna gli addetti al servizio antincendio sono quasi 650. «Lo stato di agitazione - precisa il sindacalista - si rende necessario perché il Governo regionale non ha rispettato l'impegno assunto con i rappresentati dei lavoratori nel luglio scorso». Ugl infatti, aveva chiesto al Governo regionale di risolvere il problema dei pagamenti delle mensilità arretrate e di garantire le giornate di garanzia occupazionale per tutte le categorie di lavoratori.

«Aspetteremo la fine del mese di settembre per conoscere dal dipartimento dello Sviluppo rurale e territoriale le cifre precise e le risorse effettivamente destinabili, attraverso il Pac, al pagamento delle giornate di lavoro dei forestali - conclude il segretario regionale di Ugl Agricoli- forestali - altrimenti sarà rivolta in piazza». Era stato proprio l'assessore regionale all'Agricoltura, Paolo Ezechia Reale, intervenendo in commissione Territorio dell'Ars, ad aver assicurato che con la terza manovra di bilancio il Governo regionale avrebbe garantito la copertura per tutte le giornate lavorative previste per legge delle fasce di garanzia occupazionale.

Ma così non è stato. Le critiche maggiori si riscontrano nella gestione delle risorse afferenti alle risorse comunitarie del Programma di sviluppo rurale Sicilia 2007/2013 (Psr) ed a quelle nazionale sul Piani azione e coesione (Pac). Si registrano infatti ritardi nell'espletamento delle procedure per l'utilizzo delle risorse.

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