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Ato in difficoltà ed Enna è sommersa dai rifiuti

Continua la querelle tra l’azienda e l’amministrazione che ha tagliato il piano da oltre 5 milioni. Non mancano, intanto, le proteste da tante zone per la mancata raccolta

ENNA. Non c’è giorno che non arrivi qualche lamentela sul servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. Il malcontento è generale e tocca trasversalmente tutta la comunità, dal Consiglio comunale ai semplici cittadini che segnalano ogni giorno disservizi. A Sala d’Euno amministrazione, maggioranza e opposizione non credono ai conti scritti nell’ultimo Piano economico presentato dall’Ato rifiuti. Tanto è vero che in sede di stesura della Tari l’amministrazione ha provveduto a tagliare la previsione del costo, inserita nel Piano economico, riducendola da 5 milioni e 700 mila euro a circa 4 milioni e 300 mila euro. E l’Ato avrebbe protestato con una pec. Per la verità, stessa cosa hanno fatto tutti gli altri comuni aderenti alla società EnnaEuno. Problema risolto? Per nulla. A questo punto o l’Ato ha sbagliato i conti, aumentando il costo, oppure lo stesso costo viene sottodimensionato dai Comuni. E quindi non è reale. Nell’uno o nell’altro caso c’è qualcosa che non va. C’è la possibilità concreta, se il conteggio Ato fosse veritiero, di ritrovarsi con un servizio senza fondi. Ma se i conteggi sono sbagliati, come evidentemente sostengono i Comuni, c’è un grande problema con la struttura Ato rifiuti incapace perfino a quantificare il proprio lavoro. Vale a dire disastro su tutti i fronti.

Ma per tornare alla vita quotidiana di tutti i giorni c’è da registrare la forte denuncia di Tonino Palma che ha affidato il suo malessere ai social. Palma, imprenditore conosciutissimo in città è stato assessore comunale e presidente provinciale della Cna. Oggi la sua azienda è insediata nella zona artigiana di contrada Gentiluomo e sarcasticamente ha scritto un post su facebook dove si legge: «Dopo New York anche il Comune di Enna ha avviato un esperimento. Ha fatto abbandonare ai propri dipendenti dei rifiuti in un'area parcheggio della zona artigianale. Non ci crederete, dopo poco tempo i cittadini hanno seguito l'esempio e quell'area è diventata ben presto una discarica abusiva a cielo aperto». Usa toni di scherno per denunziare il malessere di chi paga bollette estremamente salate per poi ritrovarsi la città sempre più sporca.

 

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