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Rumena scomparsa, l’ex si difende: «Sono innocente»

Si apre oggi il processo di secondo grado a carico di Giuseppe Chiavetta, 46 anni, disoccupato, già condannato a venti anni di reclusione

ENNA. Si è sempre professato innocente. E ora si rivolge alla Corte d’Appello di Caltanissetta, chiedendo di annullare la condanna che ha preso in primo grado per omicidio. Si aprirà questa mattina il processo di secondo grado a carico di Giuseppe Chiavetta, 46 anni, disoccupato leonfortese, a cui il Gup di Enna ha inflitto 20 anni di reclusione, con il rito abbreviato, per l'omicidio di Violeta Coriou, la sua ex, una trentacinquenne immigrata dalla Romania di cui non si hanno più notizie dala fine di ottobre del 2012. Chiavetta, difeso dagli avvocati Ones Benintende e Damiana La Delfa, ha sempre negato ogni tipo di coinvolgimento nella scomparsa di Violeta.

La sentenza di primo grado, in cui gli sono state riconosciute le attenuanti ed è stata esclusa la premeditazione - facendo sì che la pena scendesse dall'ergastolo a 30 anni, ulteriormente ridotti a 20 per il rito abbreviato - è stata depositata a gennaio. La Procura di Enna e la Procura generale di Caltanissetta poi hanno deciso di non fare ricorso, anche perché, quando il processo si celebra con il rito abbreviato, gli organi requirenti non possono contestare l'entità della pena in appello. Dunque da oggi si dovrà giudicare solo sull'istanza dei difensori: il Pg potrebbe al massimo chiedere la conferma della sentenza di primo grado, che è stata emessa dal Gup Giuseppe Tigano.

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