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Truffa, ai domiciliari ex direttore di un ufficio postale dell'Ennese

ENNA. Ha confessato, ma non ha detto dove sono i soldi. Per questa ragione il Tribunale del Riesame ha ordinato gli arresti domiciliari per S.S., l'ex direttore di un ufficio postale della provincia, protagonista di una maxi-truffa da oltre 2 milioni di euro ai danni di alcuni risparmiatori della provincia. L'ordinanza del Riesame tuttavia non è immediatamente esecutiva - e dunque non scatteranno, almeno non per ora, i domiciliari - perché il difensore di S., l'avvocato Antonio Impellizzeri, farà ricorso in Cassazione. L'indagato dunque resta libero.

Secondo il Tribunale di Libertà di Caltanissetta, presieduto da Mario Amato, relatore Antonia Leone e giudice a latere Simone Petralia, «la molteplicità e gravità delle condotte criminose poste in essere denotano una personalità notevolmente portata a delinquere». E così i giudici nisseni hanno ribaltato la decisione del Gip di Enna, che aveva detto no all'arresto, accogliendo in parte il ricorso del Pm Francesco Rio, che aveva chiesto il carcere. L'indagato aveva già confessato in parte nell'ambito di un'ispezione amministrativa effettuata da Poste Italiane. E quella confessione era stata una delle ragioni, assieme alle dimissioni del direttore, avvenute a settembre dell'anno scorso (che fecero venire meno il pericolo di reiterazione del reato) che avevano indotto il Gip Luisa Maria Bruno a respingere la richiesta di arresto. Ora, nonostante abbia ammesso tutti gli addebiti, il Riesame ha ordinato i domiciliari.

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