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Prg, piano infinito a Enna: ora il comune sborsa altri 30 mila euro

ENNA. Se in provincia ci sono eterne incompiute, il primato spetta senz'altro al Piano regolatore generale del capoluogo. Una sorta di tela di Penelope che da circa trent'anni viene tessuta ma, come vuole l'Olimpo, mai riesce ad essere completata. Il via lo diede la prima repubblica e la seconda ne trova il capo. In atto mancano due cose, il visto Vas della Regione e per ultimo il Piano di protezione civile. Come al solito l'amministrazione copre il buco e mette mano al portafoglio: costerà circa 30 mila euro. Ha dato incarico ad un team di professionisti per mettere nero su bianco. Sia la risposta della Regione che il Piano dovrebbero arrivare a palazzo di città entro fine anno. Infatti dal Comune fanno sapere che tutti i visti degli enti interessati sono alla Regione.

Ma ormai questa è una cantilena che gli ennesi conoscono bene, che non capiscono e che non comprendono. La domanda è semplice: ma è possibile che in trent'anni non si può approvare un Prg? Le responsabilità? Sono così spalmate che adesso non si riesce a capire proprio chi ne abbia. Tra l'altro non va dimenticato che il professor Leonardo Urbani predispose la prima relazione e i primi studi quando ancora non esisteva di fatto Enna bassa, infatti ipotizzava, cosa poi avvenuta, una discesa dei residenti più a valle. Ma non poteva ipotizzare la nascita dell'università Kore che ha rivoluzionato la città. Comunque quello che esiste del Prg deve fare i conti con questo nuovo Piano di protezione civile richiesto in corsa da parte della Regione, come del resto ha fatto per tante altre cose.

 

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