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Enna, condannato per omicidio torna a casa in auto

VALGUARNERA CAROPEPE. La Corte d'assise di appello di Catania di recente lo ha condannato a 14 anni, concedendogli un ulteriore sconto rispetto ai 19 anni presi inizialmente, ritenendolo il mandante e l'organizzatore dell'omicidio del trattorista Franco Saffila, avvenuto nel settembre del '98 ad Aidone. Ma l'altro ieri Gabriele Giacomo Stanzù, imprenditore agricolo di Valguarnera - che era stato arrestato il 30 novembre del 2011 dalla squadra mobile di Enna - ha lasciato il carcere, dopo meno di tre anni.

Lo ha deciso il presidente della Corte Antonino Giurato, accogliendo l'istanza dell'avvocato di Stanzù, il penalista Antonio Impellizzeri. Il presunto mandante è stato autorizzato, fuori dal carcere Malaspina di Caltanissetta, a tornare subito a casa con mezzi propri. Secondo l'avvocato Impellizzeri, il motivo della scarcerazione è l'esito della sentenza di appello. L'omicidio, secondo gli inquirenti, fu una vendetta di Stanzù all'assassinio di suo padre, avvenuto vent'anni prima e di cui incolpava Saffila. La Corte ha escluso il «metodo mafioso», benché gli assassini fossero due killer di mafia rei confessi, Massimo Billizzi e Francesco Sarchiello, a cui fu commissionato, hanno detto, dal defunto boss di Gela Daniele Emmanuello.

 

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