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Mafia a Catenanuova, prosciolta la moglie del boss

Il verdetto favorevole per Agata Cicero, moglie di Salvatore Leonardi. Per gli altri quattro imputati, invece, tre condanne definitive e un annullamento con rinvio

CATENANUOVA. Si è chiuso con il definitivo proscioglimento da ogni accusa di Agata Cicero, 47 anni, la moglie del presunto boss catenanuovese di Cosa Nostra Salvatore Leonardi, l'ultimo stralcio del processo antimafia «Fiumevecchio». Per gli altri quattro imputati, invece, sono arrivate tre condanne definitive e un annullamento con rinvio, perché i giudici procedano a un nuovo calcolo e riducano la pena inflitta.

Si è chiuso dunque il processo sulle attività mafiose nel piccolo centro a sud-est della provincia di Enna, che segue l'omonima operazione dei carabinieri, che risale al 26 maggio del 2011. Dunque passa in giudicato, perché è stato respinto il ricorso della Procura Generale di Caltanissetta, la clamorosa assoluzione con formula piena della Cicero, difesa dall'avvocato Egidio La Malfa. La donna era sotto processo per associazione a delinquere di stampo mafioso.  Gli investigatori sostenevano che avesse mantenuto, durante i colloqui, i rapporti tra il marito e gli affiliati e gestito a sua volta alcuni "affari" mafiosi, ricevendo pure - da moglie di un (presunto) boss - un contributo dal clan per mantenere il marito in carcere. Sta di fatto che l'accusa è caduta definitivamente. Per i giudici dunque non ci saranno ulteriori gradi di giudizio: è innocente.

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