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Enna, l’ex assessore Lo Presti: «Su di me gettato fango»

«Mi va bene di essere giudicata per come ho lavorato ma non posso permettere di mettere in dubbio la mia onestà»

ENNA. Giorni e giorni di silenzio non sono bastati per far digerire il magone che ha dentro Fabiola Lo Presti. Credeva di chiudere ogni polemica con le dimissioni e invece il passo indietro è diventato una sorta di miccia per dare fuoco alle polveri. L'ex assessore delle polemiche politiche non ne tiene conto, tiene e tanto anche, alla sua dignità personale e professionale. E così ripropone le motivazioni che l'hanno portata alle dimissioni: «Sono esclusivamente motivi personali. Non avrei potuto essere più sincera. E riguardo a questo non intendo aggiungere una parola».

Andiamo al capitolo caldo, vicenda forniture della sua azienda al Comune? «L'azienda, di cui sono la legale rappresentante, ha fatturato nel corso dello scorso anno 19.122,89 euro al Comune, di cui il 22 per cento è Iva. Le forniture sono state effettuate tramite Mepa, mercato elettronico della pubblica amministrazione, o altre procedure secondo i principi della concorrenza e della trasparenza. Su questo aspetto comunque saranno gli uffici comunali a fornire ogni chiarimento quando verrà discussa l'interrogazione di alcuni consiglieri a Sala d'Euno». La Lo Presti continua: «L'accusa infatti è infamante anche per i dipendenti e per i dirigenti del Comune che questi acquisti hanno fatto e che hanno il diritto oltre che il dovere di fare chiarezza sul loro operato». Una vicenda che lascia una traccia incancellabile nella vita dell'imprenditrice: «È inaccettabile che essere stata un amministratore di questa città autorizzi chiunque a buttare fango sulla mia onorabilità e rispettabilità, incurante degli effetti devastanti umanamente e professionalmente, con la certezza di restare impunito».

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