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"Morì di parto", chiesto il processo per due ginecologhe

Antonella Seminara perse la vita ad agosto di due anni fa. Sono usciti dal procedimento altre cinque persone inizialmente iscritte nel registro degli indagati

NICOSIA. Per la morte di Antonella Seminara, la puerpera deceduta a Sciacca, ad agosto del 2013, a seguito di una gravissima emorragia, la Procura di Enna, come era prevedibile, ha chiesto il rinvio a giudizio per due degli indagati. Le dottoresse M.D.C. e R.V., in servizio al Basilotta e difese dagli avvocati Salvatore Timpanaro e Carlo Alberto Raimondi, si presenteranno dinanzi al Gip il prossimo 28 maggio con l’accusa di omicidio colposo.

Davanti al Gip ci saranno anche le persone offese che avranno la possibilità di chiedere la costituzione di parte civile. Per la Procura di Enna parti offese sono i parenti della signora Seminara, difesi dagli avvocati Mario Consentino e Cinzia Di Vita, e l’associazione Codici Sicilia.

Già a novembre scorso alla chiusura delle indagini preliminari, aperte il 5 agosto del 2013, apparve chiaro, a seguito delle risultanze della perizia, disposta dalla Procura di Nicosia, che l’azione legale sarebbe proseguita solo nei confronti delle due ginecologhe.

Escono dal procedimento l’anestesista e le due ostetriche in servizio al Basilotta di turno la notte tra il 4 e il 5 agosto 2013 e due responsabili del 118, inizialmente iscritti nel registro degli indagati. Antonella Seminara, quarantenne alla sua prima gravidanza, era arrivata all’ospedale Basilotta intorno alle 19,30 del 4 agosto 2013.

Era stata ricoverata per un distacco della placenta, i cui sintomi si sarebbero presentati già a partire dalle 18. Al Basilotta era stata presa in carico dai sanitari dell’unità operativa di Ostetricia ed era stata sottoposta ad un cesareo anche se, così come era emerso subito e come la perizia ha confermato, per il bambino non si sarebbe potuto fare nulla perché era già morto all’arrivo della signora in ospedale.

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