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Camera di commercio, associazioni sul piede di guerra: no all'aumento delle quote

I rappresentanti delle categorie professionali si rifiutano di pagare il venti per cento in più e chiedono le dimissioni del commissario Nicolosi

ENNA. Dimissioni immediate del commissario straordinario della Camera di commercio Emanuele Nicolosi e rifiuto dell'aumento del 20 per cento della quota camerale. Lo chiedono senza mezzi termini i rappresentanti delle associazioni professionali di categoria che raggruppano le poco più 15 mila imprese iscritte all'ente camerale dopo l'esito dell'incontro di giovedì scorso con lo stesso commissario.

Attorno allo stesso tavolo si sono ritrovati Nicolosi, il direttore della Camera di commercio Santo Di Bella, il presidente del collegio sindacale Fabio Montesano, ed i rappresentanti di Cna, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Unicoop.
Nicolosi e Di Bella hanno informato i presenti sul piano degli accorpamento delle Camere di Commercio in Sicilia e prevede che quella di Enna si "fonda" con quella di Palermo. Ma hanno anche evidenziato la grave situazione finanziaria in cui a loro dire versa l'ente camerale aggravata dalla riduzione del 35 per cento dei diritti camerali voluta dal Governo Renzi, tanto che dal prossimo marzo, ci saranno problemi per gli stipendi dei dipendenti. Nicolosi ha proposto l'aumento del diritto camerale che pagano le imprese del 20 per cento che formalmente dovrebbe servire per progetti e iniziative a favore delle imprese, ma di fatto servirebbe ad attenuare le sofferenze finanziarie della Camera ma solo per qualche settimana. Ma i rappresentanti delle associazioni hanno rigettato al mittente queste proposte criticando la gestione commissariale.  RI. CA.
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